
La moschea deve essere abbattuta quasi prima ancora di cominciare. È il caso della moschea di via Gianicolo nel quartiere kasbah di San Siro a Milano dove il 13 gennaio, come denunciato da Il Giornale, la Fondazione la Misericordia ha avviato i lavori per la realizzazione di un centro culturale di integrazione in un'ex autorimessa di proprietà. Peccato che la documentazione presentata allo sportello dell'edilizia del municipio 7 fosse stata dichiarata insufficiente già qualche giorno dopo l'avvio del cantiere, che quindi era stato bloccato. Il Comune aveva chiesto un'integrazione della documentazione, che ieri è risultata ancora insufficiente. La Cila, quindi, è stata ritenuta inammissibile e quindi i lavori eseguiti da abbattere entro 90 giorni perché illegittimi. Non solo, non era nemmeno stata presentata la richiesta di cambio di destinazione d'uso da autorimessa a luogo di culto.
Esprime preoccupazione Alessandro de Chirico, consigliere comunale di Fi che aveva lanciato una raccolta firme tra i residenti che ha già raccolto 3mila firme, e che ora preannuncia una diffida a Palazzo Marino.
«La proprietà rimane della Fondazione islamica e sono certo che non si possa mettere ancora la parola fine sulla vicenda. Oltre alle 3.
200 firme da me raccolte, settimana prossima partirà un'istanza da me sostenuta rivolta al Comune per impedire di realizzare in quel capannone sia una moschea che non rispetta la legge regionale sui luoghi di culto - attacca - che un centro culturale per l'ubicazione dell'immobile che è posizionato in mezzo ai cortili di diversi stabili».Canta vittoria Marco Bestetti, consigliere regionale di FdI che aveva denunciato la cosa: «Pensavano di poter colonizzare questo territorio col favore delle tenebre, ma noi continuiamo a difendere i nostri quartieri».
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