Trentacinque euro al giorno per tre anni. Non ai profughi, non a chi sbarca sulle coste italiane. Ma ai bambini italiani. La proposta di Simone Di Stefano, candidato sindaco di CasaPound a Roma è una di quelle che fa e farà discutere. Perché dopo anni buttati a discutere sulle spese fiscali dello Stato a favore dei migranti, finalmente si comincia a parlare anche del futuro dell'Italia. Quindi dei suoi bambini.
I 35 euro sono simbolici, certo. O meglio, sono molto pratici e utili, soprattutto quando le mamme e i papà devono arrabattarsi tra pannolini, latte in polvere, passeggini e magari l'asilo nido. Ma quel numero ribalta simbolicamente l'attenzione che le istituzioni hanno (o vorrebbero avere) nei confronti dei cittadini italiani rispetto agli stranieri. Per carità, accogliere sarà anche un dovere. Ma aiutare le famiglie a fare figli lo è allo stesso modo. Forse di più.
Invece di "importare immigrati per fargli pagare le nostre pensioni", scrivevamo alcuni mesi fa, governo e enti locali dovrebbero aiutare gli italiani a procreare. E avevamo elencato le centinaia di ostacoli fiscali, legali e normativi che sterilizzano le coppie italiane. Dai costi spropositati per gli asili, agli sgravi fiscali farlocchi. Per fare un esempio: è maggiore lo sconto sulle tasse per un morto in famiglia che per un nuovo nato. Assurdo, no?
E allora promettere "35 Euro al giorno ad ogni nuovo arrivato.
Ad ogni nuovo arrivato italiano: 35 Euro al giorno per 3 anni ad ogni bambino italiano nato a Roma" può essere un segnale. Per Di Stefano è un "impegno preciso del nostro programma: sapete già da dove prenderemo questi soldi". Forse sarà così, forse no. Ma l'idea andrebbe discussa. Al di là di ogni posizionamento politico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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