Cambiano i tempi e le persone ma non i metodi. Se ieri il nemico del mondo progressista, buonista e benpensante era Silvio Berlusconi, oggi ad essere nel mirino della sinistra è Matteo Salvini. Attaccare il leader della Lega sembra essere divenuto uno sport praticato con piacere dai radical chic. Lungo è l’elenco dei personaggi più o meno famosi che si stanno dedicando a questa attività.
Ora è Gabriele Muccino a scendere in campo contro Salvini. Il regista e sceneggiatore italiano ha espresso il suo astio contro il leader della Lega con un post su Twitter. "Non parli a nome degli italiani perchè milioni di essi non sono nè suoi Amici, nè condividono nulla di quello che lei ha realizzato e vorrebbe realizzare. Lei, totalmente incurante della Res Pubblica, lascia la scene, non ci chiami suoi Amici e smetta di parlare a nome degli italiani", è il messaggio scritto da Muccino come risposta ad un post con il quale il leader della Lega ha rilanciato una vecchia, e per certi versi romantica, pubblicità della Barilla.
Salvini ormai a questo genere di attacchi è abituato e forse non ci fa quasi più caso. Però, nonostante i suoi impegni, il leader della Lega ha voluto spendere del tempo per rispondere direttamente allo sceneggiatore. E il suo contrattacco è all’insegna del sarcasmo:"Il regista (che in passato mi ha accusato di riportare l'Italia nella "melma dell'ignoranza"...) non gradisce che vi chiami "amici" e vi dia la buonanotte! Ma chi lo obbliga a seguirmi? La rete è libera e bella! Con buona pace sua, buonanotte Amici!". L’ex ministro dell’Interno, però, non si limita a questa battuta ma dà lezioni di italiano a Muccino mettendo i diversi errori grammaticali presenti nelle frasi del regista: "P.s. A questo coltissimo intellettuale di sinistra che mi dà dell'ignorante ricordiamo che si scrive: "né", "perché" e "res publica". Subito a ripetizione dalla Azzolina (senza plexiglas)! #MuccinoBocciato". Non è tutto. Nel tweet, infatti, Salvini sottolinea un altro errore presente nel post di Muccino (“lascia la scene”, ndr).
Quello del regista non è il primo affondo contro il leader della Lega: basta scorrere la sua pagina Twitter per imbattersi in diversi post contro l’ex ministro pubblicati solo negli ultimi. Eppure quello datato 11 giugno, che è finito all’attenzione dello stesso Salvini, pare non sia stato gradito dagli utenti del social.
Numerose persone, infatti, hanno risposto allo sceneggiatore arrivando anche a criticarlo pesantemente. Un autogol inaspettato per il regista che, forse, era convito di raccogliere consensi con quel suo post contro il leader leghista.
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