"Il metodo utilizzato dal governo ci ha sorpreso trattandosi di individuare e proporre una figura di garanzia qual è il presidente della Rai. Per una figura del genere e per la maggioranza che richiede, i due terzi e dunque non solo i voti della maggioranza, era necessario una verifica preliminare". Lo ha detto Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, ai microfoni di TgCom24. "Il governo - ha proseguito - ha inteso invece sottoporre alla Vigilanza un candidato che per le posizioni espresse e i giudizi anche su importanti figure istituzionali come il Presidente della Repubblica ha incontrato immediatamente il "no" di Pd e Leu. Nessuno pensa che esista una figura che raccolga il 100 per cento dei consensi, ma il momento dell'informazione che viviamo pretendeva la più ampia condivisione. Il nome di Foa non la avrà ed è una certezza e questo contraddice lo spirito della nomina". "Quanto a noi - ha sottolineato Mulè - abbiamo tempo fino a mercoledì per verificare se è possibile ritrovare questa condivisione. Lo stiamo facendo e continueremo a farlo. A Foa è stato fatto credere che la sua indicazione corrispondesse automaticamente alla nomina a presidente. Basta leggere le sue dichiarazioni di stamattina e questo dimostra ancora di più come la maggioranza non abbia tenuto in nessun conto il ruolo dell'opposizione. Metodo sbagliato, fortemente sbagliato.
Foa oggi cita tra le sue qualità quelle di saper riconoscere quando si commettono errori: vediamo - conclude - se inizierà questo percorso, se intenderà chiarire alcune prese di posizione sul Capo dello stato, sui diritti civili, sui vaccini. Non gli si chiede un'abiura, gli si chiede di dimostrare che è super partes, cioè un Presidente di garanzia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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