Municipi, quel primo ko per il M5s nell'era Raggi

In un Municipio ha perso direttamente al primo turno, mentre per l'altro farà da spettatore al ballottaggio

Municipi, quel primo ko per il M5s nell'era Raggi

In un Municipio ha perso direttamente al primo turno, mentre per l'altro farà da spettatore al ballottaggio. Il primo turno delle elezioni nei Municipi III ed VIII di Roma, il primo più periferico l'altro semicentrale, complessivamente 330mila residenti e 289mila elettori, porta la prima sconfitta elettorale per il Movimento 5 Stelle nell'epoca di Virginia Raggi in Campidoglio. Se a novembre scorso i pentastellati avevano conquistato il Municipio di Ostia, commissariato per oltre due anni per infiltrazioni mafiose, e alle politiche del 4 marzo scorso si erano confermati primo partito in città con una media attorno al 30%, stavolta arriva una secca sconfitta.

In Municipio VIII, dove la precedente giunta M5s era caduta ad aprile 2017, il giovane di sinistra Amedeo Ciaccheri, sostenuto da un laboratorio civico che vede Pd, LeU e associazioni civiche, ha vinto al primo turno con il 54,05%, pari a 17.603 voti, sopravanzando di quasi trenta punti percentuali Simone Foglio del centrodestra (in quota Forza Italia), che si è fermato al 25,33%. Per Enrico Lupardini dei 5 Stelle terza piazza con il 13,11% e poco più di 4mila voti. Tra i voti di lista, il Pd ottiene il 25,2%, la lista Super 8 a sostegno di Ciaccheri il 18,6%, i 5 Stelle il 13,08%, la Lega al 10,2% e Fdi al 7,8%. Dopo la vittoria, Ciaccheri durante i festeggiamenti ha parlato di "coalizione larga, plurale e progressista" che "stravince sul M5S e sulle destre" e vede premiato "un progetto politico inclusivo e aperto al cambiamento". In Municipio III Giovanni Caudo, docente universitario ed ex assessore all'Urbanistica della Giunta di Ignazio Marino, ha portato il laboratorio civico del centrosinistra al 42,06%, 18.917 voti, distanziando il leghista Francesco Maria Bova, ex vice questore, che ha ottenuto il 33,81% delle preferenze. Resta fuori dal ballottaggio la ex presidente pentastellata Roberta Capoccioni - in carica fino a febbraio scorso - che si è fermata al 19,18%. "Comunque vada, oggi nel Municipio III è nata l'opposizione alla destra securitaria e alla protesta senza cultura di governo, è nata l'opposizione ed è di sinistra", ha scritto Caudo sui social a scrutinio concluso.

Anche qui Pd al 24,8%, lista Caudo all'8,99%, LeU al 5,7%, per gli altri candidati M5S al 19,3%, la Lega al 16,25%, Fdi al 9,98% e Forza Italia al 7,98%. Alle ali estreme Potere al Popolo ha incassato in entrambi i Municipi, 2,99% al terzo e 1,62% in ottavo, più di CasaPound attestata all'1%. L'affluenza piuttosto bassa - 27,8% - rivela che il voto di opinione, che nelle ultime tornate cittadine aveva premiato il Movimento, questa volta è rimasto congelato a casa. Sull'insuccesso dei 5 Stelle, che governano altri 11 Municipi oltre al Campidoglio, ha pesato forse una campagna elettorale di profilo 'istituzionalè e la scelta di ricandidare nel III la ex presidente Capoccioni già sfiduciata dal Consiglio municipale. Il sindaco Raggi si è tenuta distante dalla contesa elettorale, impegnandosi solo nelle ultime due settimane con inaugurazioni di alcune opere pubbliche proprio nei Municipi chiamati al voto, scelta che ha generato polemiche da parte delle opposizioni. Ora ripartirà il dibattito all'interno dei pentastellati romani, con alcune scelte della sindaca che potrebbero finire sotto esame. E la Lega, alleata di governo, potrebbe trovarsi a dover chiedere un sostegno elettorale ai pentastellati per il ballottaggio nella zona del Nomentano.

Nel centrosinistra invece sembra funzionare il modello di coalizione civica, con due candidati outsider che alle primarie avevano sconfitto quelle ufficiali del Pd, allargata al mondo associazioni: dalla sinistra alla Comunità di Sant'Egidio. Un laboratorio, sul modello della maggioranza che sostiene Nicola Zingaretti in Regione Lazio, che guarda alle prossime elezioni per il Campidoglio.

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