Napoli fa un monumento a chi non rispetta la legge

De Magistris vuole istituire "un luogo della memoria" per il ragazzo ucciso dopo aver forzato un posto di blocco

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris
Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris

Napoli - Il forte caldo settembrino (con annesso elevato tasso di umidità), sta nuocendo moltissimo al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ieri ha annunciato la istituzione di «un luogo della memoria» in onore di Davide Bifolco, ucciso quindici giorni fa dal proiettile esploso, non intenzionalmente, da un appuntato dei carabinieri (indagato per omicidio colposo). Appare inspiegabile la metamorfosi di Giggino, passato da spietato pm di assalto a uomo docile e comprensivo, che decide di prodigarsi in prima persona «per fare una cosa molto giusta e vicina alle esigenze dei familiari (con un fratello agli arresti domiciliari, ndr ) e degli amici» di Bifolco che, lo ricordiamo, era fuggito all'alt dei carabinieri, mentre si trovava in moto e senza casco insieme al latitante, Arturo Equabile e il pregiudicato Salvatore Triunfo. Scenario di questa tragedia il Rione Traiano, uno dei luoghi a più alta concentrazione camorristica di Napoli, degradati e abbandonati dalle istituzioni (Comune compreso).

La decisione del giustizialista pentito è uno schiaffo alle tante vittime della camorra o della cosiddetta delinquenza comune che, un monumento non lo hanno mai avuto ma, anche nei confronti di chi è stato ricordato con una targa o una scalinata. Si staranno rivoltando nelle loro tombe bravi ragazzi, donne, madri coraggio, uomini anticamorra, il cui identikit sicuramente non corrisponde con quello di Bifolco. Pensiamo alla madre coraggio Teresa Buonocore, uccisa per vendetta dai sicari, a settembre di 4 anni fa nel Porto. Teresa fu punita per essersi costituita parte civile nel processo contro la belva che aveva abusato sessualmente di una delle sue due figlie. Per lei nessun monumento alla memoria. Ironia della sorte, mentre il disinvolto sindaco di Napoli si dedica a Bifolco, un suo assessore domani parteciperà alle iniziative per ricordare proprio Teresa. L'assessore Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, la madre uccisa da un proiettile della camorra mentre era in corso una sparatoria tra killer di clan opposti al Vomero. Chissà, in cuor suo, la giovane Alessandra che cosa ne pensa del suo sindaco che decide di istituire un luogo della memoria per un ragazzo che, se non fosse avvenuta la disgrazia, probabilmente qualche problemino con la giustizia lo avrebbe avuto.

Ma lo spazio per ricordare Bifolco è anche uno schiaffo alla Procura, che due giorni fa ha sequestrato un'area sulla quale abusivamente gli amici di Davide volevano erigere una cappella in sua memoria. È l'ultima passione di Giggino: consegnare (frettolosamente) medaglie e spazi della memoria.

Come nel caso di Ciro Esposito, alla cui famiglia il 25 luglio scorso, l'ex pm ha consegnato la medaglia d'oro della città. Una sorta di beatificazione laica smentita successivamente dallo sviluppo delle indagini dei carabinieri. Un'altra storia che non ha né eroi né tantomeno martiri.

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