Napolitano: scorta regolare. Ma il Sap non ci sta

La lettera: otto agenti per le ferie stabiliti dalla legge. I sindacati di polizia: sottratti al territorio

Napolitano: scorta regolare. Ma il Sap non ci sta

La polemica sulle vacanze toscane del Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, non si risparmia. La notizia, anticipata dal Giornale, che per lo stesso e la moglie Clio la questura di Livorno ha predisposto, su richiesta di Roma, un servizio di 4 autisti (due a testa per il senatore a vita e per la consorte), più altri 4 uomini delle Forze dell'ordine per garantire la sicurezza alla struttura militare in cui saranno ospitati per 45 giorni, nella zona di Marina di Cecina, fa posare nuovamente l'accento sull'opportunità di concedere ai politici, anche laddove abbiano ricoperto il ruolo di più alta carica dello Stato, privilegi d'oro. L'ufficio stampa di Napolitano in una nota fa sapere che «le scelte relative servizio di scorta e di vigilanza del Presidente emerito sono regolate da norme e direttive ovviamente non dipendenti dalla volontà del presidente Napolitano». L'ufficio stampa del presidente ricorda un comunicato del Quirinale del 2017 che recitava: «Si fa presente che corrisponde a un interesse pubblico e a un obbligo dello Stato garantire la sicurezza dei presidenti della Repubblica emeriti. La tutela è assicurata non a richiesta dell'interessato ma sulla base delle norme vigenti, con gli stessi criteri e con le stesse modalità utilizzati per analoghi servizi di protezione. I dettagli sula composizione di detti servizi sono dati sensibili». «Purtroppo - annota ancora l'ufficio stampa - nemmeno questo ultimo particolare richiamo è stato sufficiente a impedire la diffusione di notizie riservate e di cui nemmeno la segreteria del presidente emerito è a conoscenza. A questo devo aggiungere - prosegue - che le spese relative al soggiorno del presidente, di sua moglie Clio e dei loro assistenti domestici sono naturalmente, come egli anni passati, a loro carico. Ovviamente - precisa - nessun figlio del presidente ha mai avuto vetture o autisti a disposizione. Davvero non si capisce come si continuino a propalare simili invenzioni. Spiace - conclude - constatare il ritorno di una polemica pretestuosa nei confronti di chi ha bisogno, su indicazione dei medici curanti, di tranquillità e riposo».

I sindacati di polizia, però, non ci stanno. «Quattro agenti di scorta - scrive il segretario generale del Sap (sindacato autonomo di Polizia), Stefano Paoloni - per Giorgio Napolitano e per sua moglie. Due ciascuno, in modo tale da potersi spostare per le proprie esigenze. Intanto i colleghi sono costretti a turni sfiancanti e mal retribuiti. L'apparato della sicurezza è al collasso per i tagli dissennati applicati dai precedenti esecutivi, e spacciati per razionalizzazione». E tiene a dire: «Non abbiamo vestiario, non abbiamo uomini e non abbiamo mezzi. Livorno risente poi particolarmente di queste difficoltà. Sono pochi gli uomini addetti al controllo del territorio per la repressione dei reati. È inammissibile assegnarne ben quattro per le vacanze di Napolitano e consorte. Andrebbero riviste le scorte, razionalizzare in tal senso. E nel frattempo conclude Napolitano potrebbe scegliere di fare vacanze meno impegnative». Anche il segretario provinciale generale dell'Fsp Polizia di Livorno, Pasquale Sannuto, è sulla stessa linea: «Lamentiamo, così come è successo negli ultimi anni, il mancato invio di personale aggregato per la stagione estiva cosa che, invece, avviene regolarmente per le altre località balneari.

Problematica - conclude - acuita maggiormente dalla presenza del Presidente emerito Napolitano e consorte, che hanno tolto altro personale al territorio». Insomma, la questione dipenderà anche dalle norme, ma le norme si possono sempre cambiare.

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