Ncd, prima dei saluti arrivano gli incarichi per amici e parenti

La portavoce del partito di Alfano assunta come consigliera del ministro Enrico Costa

Ncd, prima dei saluti arrivano gli incarichi per amici e parenti

Tempi duri per Angelino Alfano. Con il passo indietro del Governo guidato da Matteo Renzi, a seguito della batosta referendaria, anche la stampella Ncd scricchiola pericolosamente davanti a un futuro pieno di incognite. Al punto che il ministro dell'Interno è stato tra i primi a invocare elezioni immediate per cercare di salvare quel perimetro di potere e poltrone i cui confini adesso rischiano di farsi più fragili.

E quando si tratta di scranni e strapuntini da occupare, non appena se ne presentano i margini, la sensibilità del Nuovo Centrodestra è sempre massima. Difficile spiegare altrimenti l'ultimo regalino confezionato ad amici e fedelissimi alla vigilia della consultazione, quando forse l'aria da fine impero già non faceva più dormire sonni tranquilli. Si dà infatti il caso che la portavoce del partito di Alfano, ovvero Valentina Castaldini, abbia incassato un incarico da consigliere del ministro per gli affari regionali Enrico Costa, altro Ncd molto vicino al titolare del Viminale, assurto al rango ministeriale nel rimpastino di Governo del gennaio scorso. Il compenso per questo incarico dell'ultima ora a beneficio della Castaldini è di 30 mila euro, anche se dalla griglia delle collaborazioni non emergono indicazioni relative all'oggetto. Contattata sul punto da il Giornale, la portavoce dell'Ncd conferma che il rapporto è nato di recente, a ottobre, e aggiunge che «riguarda ciò di cui mi occupo da sempre, e cioè la famiglia». Parliamo di una delle deleghe assegnate a Costa. In particolare lei è stata chiamata a svolgere «un lavoro di raccordo tra tutte le politiche per la famiglia adottate dai vari comuni». Di sicuro la Castaldini adesso avrà la possibilità di cumulare il compenso di questo incarico con lo stipendio da portavoce del partito di Alfano. Anche se lei si affretta a precisare che mentre i 30 mila euro della collaborazione per Costa sono soldi pubblici, quelli percepiti dal Nuovo Centrodestra non sono tali, «perché noi siamo nati dopo l'abolizione del finanziamento pubblico». Qui però conta il fatto che le sia stato trovato un altro incarico proprio in zona Cesarini, in un ministero non proprio strategico. Ma la Castaldini può stare tranquilla, perché non è la sola. Sempre in tempi recenti Alfano aveva riattivato presso la sua segreteria al Viminale una consulenza da 41.600 euro a beneficio del fedelissimo Ivan Paci, subito dopo che quest'ultimo era stato trombato alle elezioni per diventare sindaco di Canicattì (Agrigento). Un'altra consulenza al ministero dell'Interno, stavolta per 65mila euro, era stata nello stesso periodo concessa a Mauro Patti, ingegnere nato ad Agrigento, incidentalmente testimone di nozze del ministro. La cui cognata, Flavia Montana, più indietro nel tempo era stata assunta al gruppo Ncd della Camera come responsabile comunicazione web e social media. Parliamo di quella Flavia Montana che è la consorte di Alessandro Alfano, fratello del ministro e dirigente delle Poste in Sicilia.

Insomma, fino all'ultimo la stampella alfaniana del Governo Renzi ha occupato tutto quello che ha trovato a portata di mano. Il tutto favorendo amici, parenti e le solite clientele. Un andazzo che ha smentito clamorosamente ogni promessa di «rottamazione» delle vecchie logiche di potere e ogni annuncio di svolta meritocratica.

Ora Alfano prova a salvarsi gettando la palla nel campo di Renzi in vista di questo complicato tornante della legislatura. Ma il percorso che si è lasciato alle spalle, anche alla luce delle ultime operazioni, si inserisce nella più classica tradizione della Prima Repubblica.

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