Il New York Times: "Boldrini? Preferisce tacere"

Il quotidiano Usa: la gogna mediatica rischia di uccidere il movimento femminista in Italia

Il New York Times: "Boldrini? Preferisce tacere"

Ieri ha «twittato» sul caso Diciotti, ma di commenti sull'affaire Argento neanche l'ombra. E sì che Laura Boldrini di Asia è amica, avendo condiviso con lei le molte battaglie contro il sessismo dei maschi. Eppure alla richiesta di intervista da parte del New York Times, il quotidiano che ha sollevato il polverone, l'ex presidente della Camera ha risposto con un cortese rifiuto: forse per mancanza di argomenti difensivi, forse per non aumentare ulteriormente la pressione mediatica su un caso che è tornato come un boomerang sul grugno del movimento femminista e che potrebbe - almeno da noi - averlo danneggiato in modo permanente.

Questa almeno è la tesi dello stesso New York Times, che in un articolo intitolato «Lo scandalo Asia Argento ha aperto la caccia grossa al movimento #MeToo in Italia» racconta come la Argento sia stata «oggetto di un'ampia e feroce gogna sulle prime pagine praticamente di tutti i quotidiani, con titoli spietati come Asia Weinstein». «La signora Argento non ha mai scaldato i cuori degli italiani - continua il quotidiano newyorkese - in parte riflettendo la persistente resistenza al progresso che il movimento #MeToo ha aperto per le donne in alcuni altri Paesi». E conclude facendo notare come «persino alcuni di quelli che un tempo avevano difeso a gran voce la Argento hanno poco da dire». Tra questi, appunto, Laura Boldrini che appena quattro mesi fa al «Women in the World Summit» raccontava la sua esperienza di linciaggio social-mediatico con accanto Asia che invece raccontava delle violenze subite da parte di Harvey Weinstein.

Ha

dunque ragione il Nyt, questo scandalo ha ucciso il #MeToo italiano? Non è detto, perché le idee sono qualcosa di diverso da chi - più o meno degnamente - le esprime. Di sicuro però non ha scelto bene le sue portabandiera...

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