Niente folla né bandiere: i funerali muti di Prigozhin (e Putin non si presenta)

Niente folla né bandiere: i funerali muti di Prigozhin (e Putin non si presenta)
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Funerale «segreto», senza gloria, bandiere con il teschio, simbolo del gruppo Wagner e plotone con i colpi a salve. Tantomeno folla con corone e ali di veterani in mimetica armati fino ai denti, che sarebbero state uno schiaffo al Cremlino e soprattutto ai vertici della Difesa russa. Non solo: i suoi uomini, convinti che il capo è stato ucciso dai «nemici interni alla Russia» avrebbero potuto scatenare un altro show sedizioso in occasione dell'ultimo saluto. Yevgeny Prigozhin, il «cuoco» di Putin, fondatore della compagnia militare privata Wagner, è stato sepolto in solitudine, senza le luci della ribalta che ha così tanto sfruttato e amato in vita. La «cerimonia d'addio» si è svolta ieri in forma strettamente privata in un modesto cimitero di San Pietroburgo. La tomba è vicina a quella del padre. Oltre ad una sua grande foto sovrastata da una croce in legno è coperta da rose rosse e il testo incorniciato di una poesia, «Natura morta», di Josif Brodsky. L'autore è nato a Leningrado, ma è stato espulso dall'Urss nel 1972 trovando asilo negli Usa.

L'annuncio è arrivato dal servizio stampa di Concord, una società di Prigozhin. «Coloro che desiderano dire addio» al capo della Wagner, eliminato la scorsa settimana con il suo stato maggiore, possono recarsi al cimitero Porokhovskoye. Un'area collinare a nord ovest della città dove è nato e ha conosciuto Vladimir Putin agli inizi degli anni novanta. Nel luglio 1715, lo zar Pietro I, fece costruire una fabbrica di polvere da sparo poi diventato cimitero.

Nessun funerale di stato, come talvolta si faceva con i rivali interni ai tempi dell'Unione sovietica. Il portavoce del presidente Dmitry Peskov ha spiegato ieri che Putin non aveva intenzione di partecipare alla cerimonia funebre. E se lo avesse fatto in pompa magna rischiava di venire contestato o peggio dai veterani della Wagner. Le condoglianze le ha fatte in un video qualche giorno fa riconoscendo «il talento» del vecchio amico, ma pure gli errori, che evidentemente gli sono costati la vita. Più che un commosso ricordo sembrava un epitaffio per chi sgarra credendo di essere un ducetto russo, che può lanciare una marcia su Mosca facendola franca.

Solo familiari e stretta cerchia di amici, probabilmente costretti a mantenere la riservatezza per evitare imbarazzi al Cremlino, erano presenti al funerale di Prigozhin. I suoi uomini dalla Bielorussia all'Africa e soprattutto i veterani in patria saranno inferociti e sempre più convinti che sono stati «i nemici interni» a eliminare il capo. La tumulazione senza riflettori è l'ennesimo segnale della «normalizzazione» di stato nei confronti del gruppo Wagner, che si è immolato per la Grande Russia, soprattutto a Bakhmut, ma ha osato troppo.

Sempre ieri è stato sepolto Valery Chekalov, l'uomo dei soldi di Wagner, morto assieme a Prigozhin e al comandante operativo Serghei Utkin. Chekalov è stato tumulato, in forma strettamente privata, nel cimitero di Serafimovskoye, sempre a San Pietroburgo. Del funerale di Utkin non si sa ancora nulla. Serafimovskoye, almeno è un cimitero famoso dove sono sepolte le vittime dell'assedio di Leningrado, i caduti dell'invasione in Afghanistan, di famose battaglie in Cecenia e i genitori di Putin. Prigozhin non ha avuto questo «onore» e in giro per la Russia alcuni cimiteri dedicati ai caduti della Wagner sono stati spianati dai bulldozer. Ufficialmente per far posto a piramidi monumentali di marmo nero che richiamano i «denti di drago», le barriere anticarro usate in Ucraina. In un video selfie, però, un barbuto veterano di Wagner si aggirava fra il cumulo di croci ammonticchiate nel cimitero di Nikolayevka protestando: «Che state facendo? È blasfemo. La gente sta morendo per la Russia e voi spianate le loro tombe? Non avete timore di Dio».

Ai tempi del terrore staliniano i dissidenti eliminati venivano sepolti in luoghi segreti per

non attirare seguaci. A Prigozhin, che aveva le mani sporche di sangue in nome della Grande Russia, è toccato qualcosa del genere: un funerale senza onore e senza fan con l'obiettivo di seppellirlo per sempre nell'oblio.

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