Nigeriano ucciso, Salvini condanna il killer. Ma per la sinistra non è abbastanza

Salvini è netto: "Emmanuel non doveva morire. Dall'immigrazione non viene nulla di buono". Ma la sinistra insorge: "È lui ad alimentare l'odio"

Nigeriano ucciso, Salvini condanna il killer. Ma per la sinistra non è abbastanza

Uno scontro politico violentissimo. È bastato che Matteo Salvini commentasse l'omicidio di Fermo, dove un 36enne nigeriano è stato ucciso da un ultrà della Fermana, per dare il via all'assalto della sinistra. Il primo a scattare è stato Roberto Saviano, poi a stretto giro scende in campo l'Espresso con un commento durissimo dal titolo Per Salvini se sei nero e ti ammazzato è un po' colpa tua. "Saviano e Lerner li compatisco - si è limitato a commentare il leader della Lega Nord - L'Espresso lo querelo".

"Chi uccide, stupra o aggredisce un altro essere umano va punito. Punto. A prescindere dal colore della pelle. Sei bianco, sei nero, sei rosa e ammazzi qualcuno senza motivo? In galera, la violenza non ha giustificazione". Su Facebook Matteo Salvini spiega che "il ragazzo nigeriano a Fermo non doveva morire", chiede a tutti "una preghiera per lui" ed aggiunge che "è sempre più evidente che l'immigrazione clandestina fuori controllo, anzi l'invasione organizzata, non porterà nulla di buono". Quindi, invoca "controlli, limiti, rispetto, regole e pene certe: chiediamo troppo?". Il post ha subito scatenato la sinistra che è partita all'assalto.

Nicola Fratoianni, dell'esecutivo nazionale di Sinistra Italiana, è il primo a commentare: "Le dichiarazioni fuori controllo e l'invasione delle grida contro i migranti e chi non ha la pelle bianca non porteranno nulla di buono all'Italia". Della stessa idea è anche Roberto Saviano che su Facebook si fionda a puntare il dito contro Salvini. "La vita è più complessa di come ve la raccontano politici imbonitori, cialtroni e ignoranti come Salvini e i suoi compari leghisti - tuona l'autore di Gomorra - vi trattano come bestie, vi riempiono di rancore e odio, scrivono post indegni contro gli immigrati, danno interviste abominevoli riportando falsità al solo scopo di seminare odio. Hanno bisogno, per sopravvivere, tanto sono nullità, di dirvi con chi prendervela, così che non vi venga in mente di prendervela con loro, per la loro incapacità". Per la scrittrice Michela Murgia, poi, "i maestri dell'assassino di Emmanuel sono in parlamento e salvarono Calderoli dalle accuse di Kyenge". E Gad Lerner propone di ridare proprio a Cecile Kyenge il ministero all'Integrazione per "combattere la xenofobia". La stessa Kyenge, intervistata dalla Stampa, accusa "certi leader politici" di "alimentare un clima di odio".

Davanti agli attacchi, Salvini non arretra. Anzi, conferma che "l'assassino deve marcire in galera" e ricorda che "l'aggredito era uno dei pochissimi rifugiati veri. Stando ai dati sono 4 su 100 e lui era uno dei quattro - conclude - il problema sono gli altri 96".

Nel frattempo, però, sulsito dell'Espresso viene pubblicato un commento in cui si accusa il leader della Lega Nord di aver rilasciato "una dichiarazione semplicemente oscena, costruita con una struttura retorica ben nota. Che punta a colpevolizzare in maniera indiretta e subdola la vittima". Un'accusa che per Salvini va ben al di là del dibattito politico. E a cui farà presto seguire una querela.

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