Non c'è tregua per la Liguria Anche una domenica da paura

L'allarme meteo ancora a livelli di massima attenzione Ieri oltre cento persone sfollate da edifici a rischio crollo

Tempeste di fulmini e bombe d'acqua. Genova ieri ha nuovamente scontato la sua maledizione. Per il secondo giorno consecutivo i cittadini hanno vissuto nel terrore, dopo essere rimasti svegli nella notte per due violentissimi nubifragi, che hanno allagato molte zone della città, trasformando le strade in torrenti e invadendo scantinati e negozi. E le condizioni meteo non promettono nulla di buono neanche per i prossimi giorni. Un copione che si ripete, con sottopassi chiusi, strade interrotte e centralini delle forze dell'ordine impazziti. In Valbisagno protezione civile, vigili del fuoco e polizia municipale hanno fatto scattare la massima allerta, suonando le sirene per avvertire la gente che i torrenti Fereggiano e Bisagno avevano superato i livelli di guardia.

I momenti di maggiore criticità si sono registrati tra le 2 e le 3 nel ponente cittadino. Gli allagamenti hanno interessato Sestri, Voltri, Pegli, Multedo e Borzoli, dove è esondato il Rio Ruscarolo. A Voltri il torrente Leira, a Pegli il Varenna e a Cornigliano il Polcevera si sono gonfiati pericolosamente, costringendo gli automobilisti a salire sui tetti delle macchine, mentre l'acqua copriva l'asfalto. Nelle strade in pendenza, invece, i cassonetti dei rifiuti e le auto sono stati trascinati via. Dopo le 3 le precipitazioni più intense sono cessate, ma è rimasta la pioggia ed è stato chiuso al traffico il casello autostradale di Genova Est. Porte sbarrate anche per scuole, parchi, cimiteri e musei civici.

In mattinata è apparso un timido sole e la pioggia ha concesso una tregua. Ma la giornata è stata difficile, anche per l'entroterra e il Tigullio, colpito da una tempesta di fulmini e forti temporali, che hanno portato l'Entella a esondare a Chiavari, nel tratto della foce. Le centraline elettriche della linea ferroviaria Livorno-Genova, colpite da scariche elettriche hanno invece causato ritardi per i convogli, mentre le frane hanno isolato Favale di Malvaro e quaranta famiglie a Verzemma, nel comune di Recco. Uno smottamento, poi, ha interrotto per ore la circolazione ferroviaria Genova-Ovada, nel tratto di Borzoli, mentre non erano transitabili per i treni la Genova-Milano e Genova-Torino nel tratto tra Ronco Scrivia e Genova via Bivio Fegino, dove ieri è uscito dai binari un Frecciabianca.

Più tardi la forte perturbazione si è spostata a Levante, colpendo il Golfo del Tigullio, il Golfo Paradiso e il loro entroterra. Violente piogge con tempeste di fulmini anche a Recco, Portofino, Rapallo, Chiavari. La città della Lanterna in giornata è stata raggiunta dal secondo reggimento Genio Pompieri di Piacenza, con macchine movimento terra e mezzi meccanici utili a dare una mano nelle zone alluvionate. Una ragazza di 27 anni, impegnata come tanti altri «angeli del fango» a spalare melma, si è sentita male mentre era impegnata nel punto in cui il Bisagno è esondato. Trasferita d'urgenza in ospedale è stata ricoverata al Galliera.

«Siamo ancora in piena emergenza, nelle previsioni qualcuno ha sbagliato - ha dichiarato il responsabile della protezione civile Franco Gabrielli - ma non crocifiggo i previsori». Purtroppo il pericolo è incalzante, perché la protezione civile ha fatto sapere che l'allerta 2 rimarrà fino alle 24 di domani per Genova, La Spezia e Savona e le scuole non apriranno. Sono già 100 gli sfollati dagli edifici a rischio crollo e 150 le situazioni di criticità rilevate a Genova dal Comune. «La città reagisce ma non basta, bisogna fare le opere perché questa via crucis si ripete ed è la quarta volta», ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, che in giornata ha ricevuto la telefonata di solidarietà da papa Francesco e ha visitando i luoghi dell'alluvione e Borgo Incrociati, dove è morto Antonio Campanella. Dal presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, è partito un appello ai presidenti di Coni, Figc, Leghe di A e B per chiedere di aprire un conto per raccogliere fondi da destinare agli alluvionati. E in serata Giovanni Malagò ha confermato la disponibilità.

La Regione, invece, ha già chiesto lo stato di emergenza. Anche la giustizia fa il suo corso: pene da quattro mesi a un anno e 4 mesi per i sei sciacalli che all'indomani dell'alluvione hanno razziato i negozi danneggiati.

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