La riemersione della notizia sulle conferenze del leader Matteo Renzi in Arabia Saudita scatena il fronte garantista che, a prescindere dall'appartenenza politica o l'area di riferimento, commenta sbigottito le tempistiche e le modalità scelte pure da certa stampa per parlare di nuovo della questione.
É il caso di Guido Crosetto, che ora è esterno a Fratelli d'Italia ma che ha contribuito a fondare il partito di Giorgia Meloni da protagonista: "Una chicca per i puristi del diritto e i difensori della libertà (una chicca che scatenerà i soliti tentativi di vendetta) - ha scritto su Twitter - . La "segnalazione" su Matteo Renzi nasce per un passaggio di soldi tra due conti: entrambe intestati a lui! Giusto per far capire che non interessa la legge", fa presente rispetto a quanto rimarcato questa mattina da Il Corriere della Sera sulla "segnalazione" dell'Uif. Dunque, entrambi i conti correnti "chiamati in causa", per così dire, appartengono all'ex presidente del Consiglio.
Crosetto, però, non ne fa soltanto una questione giuridica: il tema, per il noto esponente garantista, è anche relativo al motivo per cui certe vicende emergerebbero o no: "Erano due mesi - aveva scritto via social poco prima della presa di posizione sui conti correnti - che non si parlava più di Renzi e del suo rapporto (inopportuno ma assolutamente legittimo) con l’Arabia Saudita ed oggi invece ricompare la notizia. Perché? Ha esaurito il compito che faceva comodo portasse a termine? Si è ripreso troppa centralità? Contrordine?". Crosetto si interroga, in estrema sintesi, sulla possibile esistenza di una causa politica in grado di alimentare la riproposizione di una questione già affrontata. Un rapporto economico legittimo - quello di Renzi - che sarebbe stato portato all'attenzione del grande pubblico sulla base di motivazioni diverse da quelle legate ai fatti in sé.
Un dato focale, ossia che sia stata avanzata la richiesta d'archiviazione, peraltro, avrebbe avuto, almeno per alcuni, uno spazio minore rispetto a quanto sarebbe stato naturale: "É la prima volta - ha fatto presente Marco Taradash - che il Corriere dà così ampio risalto a una richiesta di archiviazione. Anzi la trasforma in uno scoop. Ai danni dell’archiviato, però. La notizia a favore di #Renzi la potete rinvenire nelle ultime righe #imbrattacarte". Insomma, l'archiviazione sarebbe passata in secondo piano mentre alla notizia, peraltro già pubblicata più volte, sarebbe stato dato un risalto ingiustificato.
Molti utenti dimostrano di pensarla come Crosetto: "La notizia - si legge sempre via Twitter - è che non c'è nessuna irregolarità nei pagamenti, ma l'attenzione è verso le somme percepite per suscitare l'indignazione della gente!La regia viene dall'alto la tattica è sempre la stessa! Faccio notare che con le tasse che ha versato Renzi si è pagato lo stipendio!".
Un altro si sofferma sull'atteggiamento di certa carta stampata: "La banca fa la segnalazione all’UIF, il titolare del conto offre chiarimenti e documentazione a corredo per spiegare la movimentazione del conto. La posizione è archiviata. I giornalisti nostrani (ri)pubblicano nuovamente fatti già noti. Sipario".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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