Nucleare, pronto il ddl per le centrali

Il testo di legge delega è a Palazzo Chigi e andrà al prossimo Consiglio dei ministri

Nucleare, pronto il ddl per le centrali
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Il ritorno italiano al nucleare ora ha anche una base normativa. Il ddl delega composto da quattro articoli è stato inviato dal ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, a Palazzo Chigi e sarà quasi certamente all'ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri. Il testo, redatto da una commissione tecnica presieduta dal giurista Giovanni Guzzetta, è composto da quattro articoli e sottolinea l'importanza del nucleare come fonte energetica cruciale per ridurre le emissioni di CO2, garantire l'indipendenza energetica del Paese e contenere i costi per famiglie e imprese. Tra i punti chiave del disegno di legge, si prevede che il governo abbia 24 mesi dall'entrata in vigore della legge per adottare decreti legislativi volti a regolamentare la produzione di energia nucleare sostenibile sul territorio nazionale. Secondo la relazione illustrativa del testo, il nucleare potrebbe coprire tra l'11% e il 22% della domanda di energia elettrica entro il 2050, con una capacità installata tra 8 e 16 Gigawatt. Questa integrazione consentirà di bilanciare le rinnovabili e il gas, quest'ultimo dotato di tecnologie di cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica.

L'obiettivo, sancito dall'articolo 2, è un programma nazionale per lo sviluppo del nucleare sostenibile, che contribuirà al raggiungimento della neutralità carbonica e alla sicurezza energetica del Paese. Tra le misure principali previste, figurano: la costruzione e l'esercizio di nuovi impianti nucleari sostenibili, anche per la produzione di idrogeno e l'adeguamento della normativa nazionale agli standard europei e internazionali (un riordino delle norme, in buona sostanza).

Sui piccoli reattori modulari, che realisticamente sono lo strumento che si adotterà per primo, servirà un coordinamento con l'Europa perché «il licensing incide molto sui costi di un reattore», ha spiegato il ministro Pichetto in un'intervista al Sole 24 Ore. Un'eventuale standardizzazione delle prime fasi del percorso abilitativo rappresenterebbe quindi un traguardo per tutti gli Stati membri impegnati nella partita. Nella bozza della delega si accenna infatti alla previsione di regimi amministrativi specifici per il riconoscimento di titoli abilitativi già rilasciati dalle autorità competenti di uno Stato membro dell'Agenzia per l'energia nucleare, dell'Ocse o di uno Stato con cui sono stati stipulati accordi bilaterali di cooperazione in questo settore. Il ddl include misure per la promozione e la valorizzazione dei territori coinvolti nella costruzione di impianti nucleari, favorendo la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo economico locale. Inoltre, sono previsti strumenti informativi per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza del nucleare nella transizione energetica. Proseguirà, inoltre, lo smantellamento degli impianti nucleari esistenti non destinati alla ricerca così come l'individuazione di siti per la gestione e lo stoccaggio sicuro dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito. Il ddl delega, infine, promuove la ricerca sull'energia da fusione e il miglioramento della formazione tecnica e professionale.

Le misure non graveranno sulla finanza pubblica: i costi saranno sostenuti con le risorse già disponibili o mediante provvedimenti legislativi successivi per coprire eventuali oneri aggiuntivi. Non trascurato, infine, il tema della trasparenza con il coinvolgimento della popolazione. Sono previste campagne informative e consultazioni pubbliche per sensibilizzare sull'importanza del nucleare sostenibile. La sicurezza rimane un elemento centrale del disegno di legge. È prevista l'istituzione di un'autorità amministrativa indipendente per la vigilanza sugli impianti, oltre a sistemi avanzati di radioprotezione. La nuova Authority assorbirà le funzioni dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare.

Soddisfatto Antonio Tajani, vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia. «Con il ddl delega sul nucleare l'Italia fa un salto in avanti verso l'indipendenza energetica e la sostenibilità ambientale», ha dichiarato sottolineando che «è il momento di superare i vecchi pregiudizi».

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