Nuova scritta choc contro Fontana: "Assassino"

Dopo quello dei Carc, a Milano compare un altro murale degli antagonisti

Nuova scritta choc contro Fontana: "Assassino"

Milano La promessa di una minaccia resta pur sempre una promessa. E come tale va mantenuta. Così, per un murale dal tono inequivocabile come «Fontana assassino» - apparso alla periferia nord di Milano, sui muri del Naviglio della Martesana, a Crescenzago, solo una settimana fa - ce n'è subito un altro uguale, sempre nella stessa zona, sempre lungo lo stesso corso d'acqua cittadino e ad appena un chilometro di distanza da dov'era apparso il precedente. Del resto lo avevano anticipato con enfasi sospetta e solo qualche giorno fa - durante una conferenza stampa su Facebook, non richiesta ma da loro fortemente voluta - i Carc, sigla fin troppo nota sotto la Madonnina. E che identifica quei Comitati di appoggio alla resistenza comunista. Comunisti duri e puri, area extraparlamentare d'ispirazione marxista e leninista. Che, impegnati online a rivendicare la scritta choc, avevano rilanciato al grido di: «Dietro di noi, dietro la nostra firma, ci sono le masse che non hanno i mezzi di Fontana, non hanno strategia comunicativa e possono esprimersi solo attraverso i nostri volantini, le nostre scritte murarie: lo faremo ancora, lo faremo meglio».

Puntuale quindi la scritta, la firma corredata da falce e martello, su un muro visibile da runner e mamme con la carrozzina, fidanzatini, anziani, amanti della bici e della passeggiata salutista. Affinché tutti, ma proprio tutti, possano leggere dell'odio dei Carc contro il presidente della Regione.

Attilio Fontana non commenta, forse nemmeno ancora sa del nuovo murale. E così Sala, che stavolta può risparmiarsi il tweet di misurato rammarico. Il governatore lombardo si fa vivo solo nel tardo pomeriggio di ieri. Per offrire la sua solidarietà a qualcuno investito da altre ondate di odio. Lui è il virologo Fabrizio Pregliasco, in questi tempi d'emergenza spesso in tivù, insultato come «complottista» e «venduto», quindi minacciato di morte sui social per il suo invito a non tornare con troppa facilità alla movida e a fare attenzione ai pericoli del Covid-19, al punto da spingerlo a sporgere denuncia.

«La colpa che gli viene rivolta è quella di dare una corretta informazione su ciò che è avvenuto in Lombardia e di chiedere ai cittadini comportamenti responsabili - spiega Fontana che spezza volentieri una lancia per il virologo - Esprimo la mia più sincera e profonda solidarietà al professore e mi auguro che i responsabili vengano individuati e fermati».

«Il mio auspicio - conclude il governatore - è che istituzioni, politica e media possano lavorare senza pressioni per contribuire alla creazione di un clima di serenità di cui

hanno bisogno soprattutto i cittadini, ancor più quelli lombardi, colpiti in maniera violentissima dalla pandemia. Minacce come quelle rivolte al professor Pregliasco vanno nella direzione opposta e avvelenano il clima».

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