Giorno di festa per Roma. Il Papa ha festeggiato i patroni della Capitale, San Pietro e Paolo, mentre per il sindaco Ignazio Marino il 29 giugno si è rivelata di nuovo una data infausta.
A Roma questa data, infatti, viene subito ricollegata alla cooperativa di Salvatore Buzzi, uno dei principali indagati nell’inchiesta di Mafia Capitale. Cooperativa alla quale l’ignaro Marino, nel 2013 pochi giorni dopo la sua elezione, decise di destinare il suo primo stipendio. Due anni dopo, il 29 giugno torna a tormentare il povero sindaco che, per sfuggire all’assedio di quanti lo vorrebbero dimissionare, ha inaugurato sei nuove fermate della metro C insieme al ministro dei Trasporti Graziano Del Rio ma senza i rappresentanti del Consorzio che l’hanno costruita. L’assenza è dovuto al mancato pagamento di 200 milioni di euro da parte del Campidoglio che ora rischia di essere citato per danni proprio dal Consorzio Metro C.
Una nuova tegola che si aggiunge alla sfilza di dimissioni annunciate da parte dell’assessore alla Mobilità Guido Improta e di Silvia Scozzesse, assessore al Bilancio, oltre a quelle di altri due consiglieri di maggioranza. E domani Marino è atteso alla Camera per un’audizione alla commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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