Omar e la morte in vacanza. “Giorni fa la rissa in discoteca”

Il dolore alla testa sotto la doccia. I genitori: "Prima di partire fu picchiato dai buttafuori a Origgio". Si indaga sul nesso

Omar e la morte in vacanza. “Giorni fa la rissa in discoteca”
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Racconta il quotidiano storico di Varese, La Prealpina, che domenica sera, mentre faceva la doccia nella sua casa calabrese di Bianco (RC) dove era in vacanza da nemmeno 48 ore, il 23enne Omar Bassi (nella foto) abbia avvertito «un dolore acutissimo, che l'ha fatto urlare spaventosamente». I genitori piombano in bagno, ma il giovane è giù accasciato a terra, con una mano si tiene ancora la testa e con l'altra afferra il braccio quasi a voler fermare la sofferenza. La corsa in ambulanza all'ospedale di Locri, il successivo trasporto in elisoccorso agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, la perdita di conoscenza e la tac con il liquido di contrasto, precedono una sentenza temuta e irreversibile: diverse emorragie all'encefalo e successiva morte cerebrale. La mattina dopo, lunedì 5 agosto, alle 10.30 Omar non c'è già più, la famiglia acconsente all'espianto degli organi.

Sulla salma adesso c'è il fermo giudiziario e, in attesa degli esiti dell'autopsia, i genitori hanno sporto denuncia ai carabinieri per vederci chiaro e ottenere giustizia, mentre gli atti giudiziari sono stati trasmessi alla Procura di Busto Arsizio (Va) per competenza. Gli eventi che conducono - per ora solo per intuito e logica - alla morte di questo ragazzo, infatti, hanno avuto inizio circa due settimane fa ma qui in Lombardia, dopo un pestaggio in un locale. Omar abitava con la famiglia a Cascina del Sole, frazione di Bollate, nord di Milano e alternava il lavoro in panetteria a quello di impiegato in una ditta. Come spiega il quotidiano varesotto sabato 20 luglio il ragazzo partecipa a una festa per il compleanno del cugino in una discoteca di Origgio (Varese). C'è tanta gente, parenti, amici, anche sconosciuti al DolceBeach, la serata scorre allegra al tavolo prenotato per una ventina di persone nel locale (che da ieri è chiuso fino a data da destinarsi). E tutto procede bene fino a quando in un altro tavolo due ragazzi, sconosciuti al gruppo in festa, inizia a picchiarsi. Il pestaggio si fa sempre più violento, così intervengono i buttafuori che avrebbero iniziato a sferrare cazzotti un po' a destra e a manca, centrando così anche il fratello minore di Omar, il 19enne Thomas.A quel punto Omar, che tutti descrivono come buono e pacifico, prova però a difendere il fratello. E per farlo sferra un pugno a uno dei buttafuori, che cade. Un gesto che si rivelerà un boomerang per Bassi. I testimoni raccontano infatti che 5 addetti alla sicurezza afferrano il 23enne e, dopo averlo trascinato fuori dal locale, lo picchiano. «Calci, pugni in testa e sui fianchi, anche quando era a terra» spiega sui social la cugina Michelle Sala. Quella stessa notte il 23enne va in ospedale, al «Sacco» di Milano. Ma dopo oltre due ore e mezza d'attesa al pronto soccorso decide di tornarsene a casa. Sta male Omar. E torna in ospedale due giorni dopo, lunedì 22 luglio, a Garbagnate Milanese. Visitato in codice verde, spiega ai medici di avere «cefalea e nausea» e di non aver assunto alcuna terapia. Il ragazzo racconta di essere stato picchiato dai buttafuori in discoteca, ma la tac senza mezzo di contrasto non evidenzia problematiche particolari.

«Esiti da contusioni multiple al viso, ferita lacero contusa della mucosa orale e trauma contusivo cranico» recita il referto medico che si conclude con tre giorni di prognosi. Confortato dalla diagnosi Omar parte per la Calabria. È la notte tra il 2 e il 3 agosto. Il 5 la morte.

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