«Il centrodestra che io ho fondato nel 1994 è un'alleanza scritta non da un notaio, ma nel cuore degli italiani. Dobbiamo rilanciarla e per farlo c'è un solo modo: consolidare Forza Italia e creare un centro moderato che possa aggregare e allargare i suoi confini». Silvio Berlusconi torna alla piena attività dopo il ricovero al San Raffaele e si concede al taccuino di Massimo Borgnis del settimanale Chi - in edicola oggi - per illustrare il suo progetto politico di rifondazione del centrodestra, uscito con molte ferite aperte dalla corsa per il Quirinale.
Il Cavaliere si fa fotografare nel parco della Villa di Arcore con la compagna Marta Fascina e con i loro cagnolini (Dudù, Shoushou e Peter), mostrando di aver recuperato dai recenti problemi di salute. L'intervista, però, più che sugli aspetti personali si concentra sulle ricette da adottare per rafforzare la coalizione storica dei moderati.
Il pensiero naturalmente non può non tornare alle vicende quirinalizie, con una chiara rivendicazione della candidatura di Sergio Mattarella. «Ho avuto un malessere fastidioso, per il quale io non avrei voluto ricoverarmi, ma i medici me lo hanno imposto per precauzione. Questo non mi ha impedito di continuare a lavorare, in stretto contatto con i miei collaboratori che stavano a Roma e che hanno gestito molto bene una situazione difficile. Si trattava di superare una situazione di stallo. Proprio per questo motivo sono stato il primo a chiamare Sergio Mattarella per chiedergli di accettare un nuovo mandato di garanzia per tutti».
Silvio Berlusconi non si mostra deluso per la mancata candidatura. «Ogni tanto qualcuno mi chiede se sono deluso di non essere stato io il candidato votato dalle Camere. Non vedo come potrei esserlo: l'idea di candidarmi non era mia, del resto al Quirinale non ci si candida, era un'idea avanzata dai leader del centrodestra. Anche tanti parlamentari di altri partiti mi avevano assicurato il loro appoggio. E tanti cittadini mi avevano quasi sommerso di messaggi di incoraggiamento, con ogni mezzo. È stata una prova di affetto e di stima che mi ha emozionato e commosso».
Chiusa la pagina dell'elezione del Capo dello Stato, adesso Berlusconi è deciso a «pensare al 2023, quando la maggioranza degli italiani si esprimerà, ne sono certo, per un centrodestra di governo che dovrà completare il lavoro di questi mesi. Nel frattempo bisogna consolidare il buon lavoro del governo Draghi: il Paese ha bisogno di stabilità e di continuità».
«I rapporti personali con Matteo Salvini e Giorgia Meloni - aggiunge - sono sempre stati molto cordiali, le valutazioni politiche non sempre coincidono.
Dobbiamo rilanciare il centrodestra e per farlo c'è un solo modo: consolidare Forza Italia e creare un centro moderato che possa aggregare e allargare i suoi confini, saldamente ancorato al centrodestra e alternativo alla sinistra, che sia garante dei valori cristiani, dei principi liberali, della vocazione europeista, del metodo garantista. Per fare questo bisogna rifondare il centrodestra? Se necessario, sono pronto a farlo, senza escludere nessuno».
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