Paolo Rossi rinnega quella fugace storia d’amore politica con il Movimento 5 Stelle. Già, il cabarettista friulano, che negli ultimi tempi si era mostrato benevolo nei confronti dei pentastellati, sconfessa quell’infatuazione. E lo fa così: "Una scappatella, un anno e mezzo prima delle ultime elezioni, finita di botto".
Intervistato da La Verità, l’artista 65enne chiarisce: "Sono troppo refrattario all'idea di un partito, o di un movimento che tale è diventato, per sentirmene suggestionato e attratto nella sua orbita oltre un ragionevole lasso di tempo. Per me è fondamentale l'indipendenza dal mio mestiere".
Ma non è tutto e il cantautore, infatti, non risparmia una frecciatina anche al "collega" Beppe Grillo, padre fondatore dei 5 Stelle: "Penso che non si possa essere al contempo saltimbanco e leader. Grillo ha cercato di annullare la distinzione.
In realtà è passato dall'altra parte, quella del potere […] Quando il suo bersaglio erano malcostume e vizi degli italiani, aveva tanti registri diversi. Poi quando ha piegato la satira ad una missione ha adottato un tono solo, è diventato monocromo, urlando. Cosa di cui la comicità non necessita, perché è di per sé violenta, se efficace e corrosiva".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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