È arrivato il via libera definitivo al "reddito di inclusione" (Rei), l'assegno mensile che lo Stato verserà alle fasce deboli della popolazione.
"Misura nazionale di lotta alla povertà", ha twittato entusiasta il ministro Maurizio Martina annunciando il sì del Consiglio dei ministri, "Ora avanti a rafforzarlo sempre più". "Un aiuto a famiglie più deboli, un impegno di governo e Parlamento e alleanza contro la povertà", aggiunge sempre su Twitter Paolo Gentiloni.
Si tratta di un assegno mesile tra i 190 e i 485 euro che a partire dal prossimo gennaio sarà erogato per una durata massima di 18 mesi che spetterà alle famglie con un Isee inferiore ai 6mila euro, un patrimonio immobiliare - prima casa esclusa - sotto i 20 mila euro e un patrimonio mobiliare tra i 6 e i 10mila euro al massimo a seconda del numero dei componenti. Priorità sarà data alle famiglie con minori, disabili, disoccupati sopra i 35 o donne incinte.
Il sussidio sarà versato sulla carta Rei, una carta di pagamento identica ai bancomat utilizzabile per pagare beni e servizi o per prelevare al massimo la metà dell'importo versato dallo Stato.
Altra condizione per ricevere il reddito di inclusione è la partecipazione a un progetto di reinserimento sociale e nel mondo del lavoro.
Inoltre non si potrà richiedere il Rei se si è proprietari di auto, moto o imbarcazioni immatricolate nei 24 mesi precedenti.L'intero provvedimento dovrebbe costare 1,7 miliardi l'anno, destinati a crescere ad almeno 2 miliardi annui.
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