Orsi, non solo esecuzioni. "Deportazione" di massa e spray al peperoncino

Presto il Dna del plantigrado: verrà eliminato. Una donna ferita da un lupo nella Lucchesia

Orsi, non solo esecuzioni. "Deportazione" di massa e spray al peperoncino

Tutta la Val di Sole oggi è in lutto per la morte di Andrea Papi, il 26enne ucciso da un orso una settimana fa nei boschi sopra Caldes.

I funerali del giovane, prima vittima in Italia di un plantigrado, si svolgeranno alle 15 nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo. Dagli esami del Dna fatti nei laboratori della Fondazione Mach di San Michele all'Adige, in queste ore dovrebbe arrivare la «targa», ovvero il nome in codice, dell'orso bruno ha massacrato il ragazzo. Poi si procederà all'abbattimento dell'esemplare, a cui dovrebbero seguirne altre tre per altrettanti plantigradi ritenuti «problematici». Nella zona boschiva dove è avvenuta l'aggressione, abitata da una ventina di orsi, i forestali provinciali trentini stanno svolgendo attività di monitoraggio tra Dimaro e Mostizzolo lungo la destra orografica del fiume Noce. Per il momento l'area non è interdetta, ma lo diventerà una volta che ci sarà l'identificazione genetica dell'animale.

Intanto a Roma e Trento in queste ore si stanno discutendo i primi provvedimenti per fare in modo che nessuna famiglia debba più piangere un parente o un amico per aggressioni di questo tipo. Nell'incontro tra il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin e il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti si è parlato dell'abbattimento degli orsi «problematici», di trasferimenti di massa dal Trentino ad altre zone e di dotare forestali e poliziotti di spray anti-orso.

La «deportazione» dal Trentino è sul piatto e avrebbe lo scopo di mantenere un numero sostenibile di esemplari sul territorio. Sulla gestione degli orsi sulle Alpi sarà istituito un tavolo tecnico fra ministero, provincia e Ispra mentre a Trento spetterà di decidere l'eventuale abbattimento degli esemplari aggressivi. Il governatore ha evidenziato la necessità di portare il progetto di reintroduzione dell'orso in Trentino, risalente al 1999, al suo obiettivo originario. Il ministro ha confermato la piena collaborazione del Ministero dell'Ambiente e ha raccomandato a Fugatti la massima condivisione con Ispra delle procedure che porteranno all'individuazione dei soggetti ritenuti pericolosi per l'uomo. Durante l'incontro di Fugatti con il vicepremier Matteo Salvini si è anche parlato della dotazione anche per le forze dell'ordine dello spray anti-orso, come già avviene in altri Paesi.

Sulla questione è intervenuto anche Reinhold Messner. «La convivenza con lupi e orsi su un territorio antropizzato e di piccole dimensioni com'è il nostro, non è più sostenibile», afferma. Gli animalisti si oppongono invece a quello che definiscono «lo sterminio degli orsi» (Lndc). Al confine con il Veneto l'associazione centopercentoanimalisti ha appeso la scritta «Benvenuti nella terra dove ammazzano gli orsi». In queste ore sta facendo il giro del web però l'audio registrato lo scorso dicembre da un giovane ingegnere di Ausonia, che afferma di essere stato aggredito e ferito durante un escursione nella valle di Comino. In Lucchesia, una donna di 50 anni sarebbe invece stata morsa da un lupo in una zona isolata di Porcari, nel tentativo di difendere il suo cane.

I promotori del sito ruralpini.

it, da sempre critico nei confronti del progetto di ripopolamento Life Ursus, infine, rilanciano «come atto simbolico di solidarietà e vicinanza» che questa sera, dopo i funerali di Andrea, venga esposto un lumino acceso sulle finestre delle case.

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