Sono stati riuniti dal gup di Perugia Piercarlo Frabotta i due procedimenti che vedono coinvolto Luca Palamara e per i quali la procura guidata da Raffaele Cantone ha chiesto il rinvio a giudizio: nel primo l'ex pm romano è accusato di corruzione nel filone che lo vede imputato insieme ad Adele Attisani, l'imprenditore Fabrizio Centofanti e Giancarlo Manfredonia mentre il secondo vede coinvolto Palamara e l'ex procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio per una rivelazione di segreto d'ufficio legata all'inchiesta a suo carico.
Nel corso dell'udienza di ieri la difesa di Palamara ha sollevato davanti al gup diverse questioni sia sulle costituzioni di parte civile che sulla competenza territoriale. «Essendo una delle contestazioni mosse dalla Procura avvenuta a Favignana riteniamo che la competenza non sia di Perugia ma di Trapani - ha detto l'avvocato Benedetto Buratti - Inoltre abbiamo sollevato anche la questione relativa alla mancata citazione come parte offesa del Consiglio Superiore della Magistratura, astrattamente reale persona offesa in questo procedimento».
Il gup si è riservato su entrambe le questioni e la decisione è attesa nella prossima udienza fissata a febbraio. Tra le richieste di costituzione di parte civile figurano, tra gli altri, il ministero della Giustizia e la presidenza del Consiglio.
I pm di Perugia accusano l'ex consigliere del Csm, rimosso lo scorso 9 ottobre dall'ordine giudiziario e presente all'udienza, di corruzione.
Viaggi a Londra, Dubai e Ibiza, soggiorni, trasferte per la Champions League, lavori di ristrutturazione e anche un trattamento di bellezza: sono questi alcuni degli episodi di corruzione contestati a Palamara, all'amica Adele Attisani e all'imprenditore Fabrizio Centofanti.
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