Il Papa torna in Vaticano. Al Gemelli: "Grazie a tutti"

Fiori fuori programma nella basilica di Santa Maria Maggiore poi il rientro a casa e l'agenda alleggerita almeno fino a Pasqua

Il Papa torna in Vaticano. Al Gemelli: "Grazie a tutti"
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Un sorriso appena accennato, il pollice alzato, la voce flebile, la benedizione e poche ma decise parole: «Grazie a tutti». Il Papa torna a Santa Marta, e comincia ora in Vaticano il periodo di convalescenza di due mesi. Prima di fare ritorno a casa, però, Francesco vuole mostrarsi al mondo intero e si affaccia dal balconcino al quinto piano del Gemelli, dove è rimasto ricoverato per 38 lunghi giorni. Un'apparizione che dura un minuto e quaranta secondi, durante i quali il Pontefice - in sedia a rotelle, con indosso la talare bianca e senza naselli per l'ossigeno - saluta la folla radunata per la grande occasione nel piazzale del nosocomio.

Visibilmente provato, lo sguardo a tratti sofferente, leggermente dimagrito ma non troppo, Bergoglio dapprima fa cenno di no al suo infermiere personale Massimiliano Strappetti che gli chiede se vuole il microfono per un saluto, poi nota la signora Carmela con in mano un mazzo di rose gialle e allora acconsente e pronuncia le prime parole dopo il lungo silenzio in ospedale. «Ringrazio tutti, e vedo questa signora con i fiori gialli, che brava!» dice tra gli applausi e i cori della folla che acclama «Papa Francesco, Papa Francesco». Infine la benedizione, prima del congedo e di essere accompagnato in auto. Bergoglio sale sulla Fiat 500L bianca, scortato dalle forze dell'ordine, questa volta indossa i naselli, lascia il Gemelli e si dirige in Vaticano. Quando sta per arrivare alla Porta del Perugino, però, l'auto cambia direzione e improvvisa un fuori programma, evidentemente su indicazione del Papa. Il corteo fa inversione e riprende la strada, tra il panico di giornalisti e fotografi che lo aspettavano per il ritorno in Vaticano.

Bergoglio riserva subito sorprese: non poteva mancare, infatti, una tappa alla Basilica di Santa Maria Maggiore, dove consegna al cardinale Makrickas dei fiori da porre davanti all'icona della Vergine Salus Populi Romani, tanto cara al Pontefice.

A sintonizzarsi con il Gemelli, a mezzogiorno in punto, anche i fedeli radunati a San Pietro in collegamento tramite i maxi-schermi. E anche ieri sera si è tenuto il rosario, come oramai avviene da oltre un mese. «In questo lungo tempo di ricovero - si legge nel testo dell'Angelus che il Papa ha trasmesso per la sesta domenica consecutiva solo in forma scritta - ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati».

Una pazienza che servirà a Francesco anche per i prossimi due mesi. Si prospetta, infatti, un lungo periodo di convalescenza, durante il quale il Papa dovrà osservare prudentemente tutte le indicazioni dei medici. Pochi e isolati incontri, niente udienze di gruppo per evitare nuove infezioni, il Pontefice dovrà restare a riposo ed essere attento a non esporsi a cambi di clima.

Dopo aver rischiato di morire per ben due volte, Bergoglio dovrà continuare le terapie e le fisioterapie per rimettersi al meglio. Necessiterà ancora per un po' di tempo dell'ossigeno e occorrerà attenzione e prudenza anche ai colpi d'aria. Lo seguiranno l'infermiere di fiducia Strappetti, il suo braccio destro, Andrea Rinaldi, e il vicedirettore del dipartimento Sanità e Igiene del Vaticano, Luca Carbone.

Cambierà anche il suo modo di governare? C'è chi scommette che non sarà solo l'agenda a cambiare. Il Papa dovrà rinunciare all'abbraccio con la sua gente, la cosa a cui tiene di più. Tenerlo a freno non sarà facile.

Lo sguardo va alla Pasqua, ai riti della Settimana Santa, le udienze ai capi di stato (il primo in programma è con i reali d'Inghilterra) ma anche ai grandi eventi giubilari, uno su tutti la canonizzazione di Carlo Acutis, il 27 aprile (sono già iscritte 100mila persone). «Si deciderà a ridosso sulla base dei miglioramenti e delle condizioni di salute del Papa» è la frase che viene ripetuta in Vaticano.

Intanto il prossimo appuntamento clou del Giubileo, da calendario, è quello dei Sacerdoti istituiti come missionari della Misericordia, in programma dal 28 al 30 marzo. Il Papa non ci sarà, anche se farà arrivare loro un messaggio.

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