È partita una corsa dei principi del foro che vogliono un posto nel Csm. Sono infatti ancora aperte le candidature per l'elezione dei 10 membri laici, fissata inizialmente per lo scorso 13 dicembre ma poi prorogata al 17 gennaio. L'elenco, che cresce giorno dopo giorno, contava ieri 136 nomi, tutti «autocandidati», a dimostrazione che nessun partito ha ufficializzato il suo prescelto. Una vera e propria parata di vip. Molti - anzi, la maggior parte - sono i protagonisti dei processi più mediatici che hanno fatto da sfondo all'Italia negli ultimi anni. C'è Valter Biscotti, «l'uomo dei thriller»: il penalista è stato il difensore di Rudy Guede nel processo sull'omicidio di Meredith Kercher, ma ha anche difeso i familiari della scorta nel processo per l'omicidio di Aldo Moro. Ad oggi è il legale della madre di Sarah Scazzi per il delitto di Avetrana. Insieme a lui «il ribelle», Mauro Anetrini, uno dei principi del foro torinese che durante la pandemia si scagliò senza mezzi termini contro la gestione del Covid nei tribunali, dichiarando addirittura: «Questo governo è ridicolo».
In lista anche «il volto dei processi legati alla mafia» e cioè l'avvocato Fabiana Gubitoso che ha difeso il figlio di Totò Riina e Leoluca Bagarella, membro di Cosa Nostra e ora condannato all'ergastolo. Non manca il «paladino dei risarcimenti», l'avvocato Angelo Pisani, agli onori della cronaca per essere stato il difensore di Diego Armando Maradona nel contenzioso di Equitalia ma anche guida del movimento che ha poi vinto centinaia di cause proprio contro Equitalia. E sul corridoio tra politica e magistratura non può sfuggire il nome di Aniello Formisano o, potremmo dire, «il confuso». Negli anni, infatti, l'avvocato è stato volto del Partito comunista italiano, per poi passare al Pds, Ds, Margherita, Italia dei Valori, Centro Democratico e Moderati, Articolo 1 e, infine, Demos. Tra gli altri nomi conosciuti sicuramente spiccano Alfonso Furgiuele, per anni legale di fiducia di Clemente Mastella, e Gaetano Pecorella.
Candidatura particolare e degna di nota quella dell'avvocato Ivano Iai, «il vanitoso silurato dal Vaticano». Iai era infatti il legale scelto dal Cardinale Becciu, coinvolto nelle accuse di malagestione dei fondi vaticani per cui il Papa aveva chiesto le dimissioni. Un incarico importante, quello ottenuto da Iai, che è stato però subito revocato a causa di alcune foto che il legale ha pubblicato sul suo profilo Instagram. Gli scatti, che lo raffiguravano in pose social, al mare, con uno slip decisamente ridotto, hanno portato al dietrofront del Cardinale.
Infine, l'immancabile candidatura di Lorenzo Borrè o, come si è definito lui stesso in un'intervista a Il Riformista, «il nuovo feticcio morale dell'intrattenimento populista».
L'avvocato è ormai «famoso» per essere il difensore, prima del nazista Erich Priebke, criminale di guerra, e ora di Liliane Muraketate, la compagna del deputato Soumahoro, indagata per truffa. Nonché il legale dietro qualsiasi ricorso dei ribelli grillini.
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