Parigi, l'Aia e Zurigo: tornano le proteste. L'Italia teme la "rivolta" dei cinquantenni

Dopo il Canada, convogli della libertà in azione anche in Europa. E in Nuova Zelanda i No green pass sfidano anche il ciclone

Parigi, l'Aia e Zurigo: tornano le proteste. L'Italia teme la "rivolta" dei cinquantenni

Effetto Canada in tutto il mondo. La formula di protesta escogitata dai militanti anti-Green pass del grande Paese nordamericano, i cosiddetti convogli della libertà, stanno facendo scuola, costringendo i governi a correre ai ripari, spesso con mezzi piuttosto spicci. E il timore è che anche in Italia, in occasione dell'entrata in vigore, domani, della norma che dispone per gli ultracinquantenni il divieto di recarsi al lavoro senza Green pass rafforzato (e quindi da vaccinati o da guariti) possano rinfocolarsi le proteste, nelle ultime settimane piuttosto spente.

Negli altri Paesi, anche europei, la tensione resta invece alta. All'Aia, sede del Parlamento e del governo dei Paesi Bassi, decine di mezzi pesanti, trattori e altri mezzi di trasporto hanno puntata verso il centro della città, bloccando lo storico ingresso del complesso parlamentare. «Rutte deve partire, noi invece non ce ne andremo», uno degli slogan urlati dai manifestanti. A Zurigo, la più grande città svizzera, sabato si sono tenute due manifestazioni non autorizzate, che hanno bloccato il centro e hanno costretto la polizia a disperdere i manifestanti con l'ausilio di cannoni ad acqua, lacrimogeni e proiettili di gomma.

In Francia si continua a discutere di quanto accaduto sabato, quando migliaia di auto hanno preso d'assedio Parigi e alcuni veicoli sono riusciti a violare i blocchi arrivando fino in centro, agli Champs Élysées e a place Concorde, e i poliziotti hanno dovuto far ricorso anche al lancio di lacrimogeni. Fa discutere un video diffuso sui social che mostra un poliziotto che punta l'arma contro il guidatore di un'automobile appartenente ai convogli, che esibiva una bandiera francese, fermata dopo un lungo inseguimento. In un altro video si vede un poliziotto colpire. Episodi che spingono il capo della polizia della capitale francese a disporre un'indagine interna. Il bilancio degli incidenti di sabato a Parigi è stato di 97 persone arrestate, 300 veicoli sequestrati e 513 multe comminate. Tra i fermati uno dei più noti leader dei gilet gialli, Jerome Rodrigues. Per lui e per gli altri, l'accusa di aver partecipato o organizzato una manifestazione vietata. Centinaia di camper restano parcheggiati al Bois de Boulogne e oggi potrebbero dirigersi verso Bruxelles dove è previsto un grande raduno dei No green pass e dei No vax.

In Canada, dove la nuova ondata di proteste ha avuto inizio, è alle battute finali lo sgombero dell'Ambassador Bridge, una delle principali arterie di collegamento fra Canada e Stati Uniti, vicino al lago Erie. Le immagini televisive mostrano la polizia arrestare i pochi manifestanti restanti. Si calcola che il blocco sia costato 300 milioni di dollari al giorno. Anche la Toyota Motors prevede che i suoi stabilimenti nella provincia canadese dell'Ontario non potranno produrre autoveicoli almeno sino alla prossima settimana, a causa dei problemi di fornitura derivanti dal blocco.

In Nuova Zelanda i No Vax hanno sfidato perfino il ciclone Dovi, che ha generato interruzioni di corrente, frane ed evacuazioni, ma non ha fermato coloro che manifestavano davanti alla sede del Parlamento di Wellington. Il primo ministro Grant Robertson ha detto alla Television New Zealand che c'era un «elemento triste» nelle proteste. «Ogni neozelandese ha diritto a protestare pacificamente, il problema è che sono andati ben oltre». Proteste anche in Australia, dove in circa 10mila si sono radunati davanti al Parlamento di Canberra.

Timori anche a Los Angeles dove nella notte italiana si è svolto il Super Bowl, per il rischio che l'evento sportivo più seguito degli Stati Uniti attirasse la protesta di «Freedom Convoy», sostenuta da gruppi di ultradestra, razzisti, suprematisti e islamofobi, che in proteste collettive cercano una legittimità politica.

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