In politica la domanda più urgente è sempre la stessa: chi rappresenta chi? La Lega, Forza Italia e il partito della premier Meloni si impegnano a rappresentare l'area conservatrice-moderata dell'elettorato. E la domanda che ne consegue è in questi giorni nuovamente al centro del dibattito politico, ovvero: questa area può essere rappresentata da un solo soggetto politico?
Da tempo la Meloni accarezza l'idea di un partito conservatore. Le recenti polemiche, suscitate dalle celebrazioni del Movimento sociale e di uno dei suoi rappresentanti, Pino Rauti, fanno pensare in molti alla necessità di smarcare il soggetto politico che la premier guida dalle trappole dell'identitarismo nostalgico.
La Meloni, però, non è la sola. Anzi. Non è nemmeno la prima a carezzare il sogno di un unico grande soggetto politico del centrodestra. Silvio Berlusconi, lo ha ripetuto ancora ieri nel corso di un'intervista a Libero. «È un mio antico sogno, fin dal 1994 - spiega il leader azzurro -. Sarebbe un passo importante verso il compimento della democrazia bipolare in Italia. Un partito di questo tipo dovrebbe essere qualcosa di simile al Partito Repubblicano negli Stati Uniti, quello di Lincoln e di Eisenhower, di Reagan e di Bush. Dovrebbe essere un partito plurale, dove le idee liberali, cristiane e garantiste, che rappresentiamo, dovrebbero avere un ruolo fondamentale».
I tempi, insomma, sembrano maturi per una seria riflessione sul tema. Dopo i tentativi, andati a vuoto, nell'anno appena terminato, di una federazione tra Lega e Forza Italia in vista proprio delle Politiche di settembre. Una riflessione su questo tema, spiegano dal partito della Meloni, potrebbe essere il giusto corollario per una delle riforme che più stanno a cuore alla premier: il presidenzialismo. È da sempre una bandiera elettorale dei partiti della coalizione di centrodestra e presto potrebbe trasformarsi in qualcosa di più concreto, stando almeno alle anticipazioni della ministra per le Riforme. «A gennaio - spiega Elisabetta Casellati - ci saranno molti colloqui e confronti tra i partiti». La Meloni pensa già a un bicamerale, magari presieduta dall'ex presidente del Senato Marcello Pera, forte anche del favore dell'opinione pubblica stando a quanto rivelano i sondaggi che dicono che 2 terzi degli italiani sono a favore della riforma presidenziale (l'istituto LaPolis, parla di quasi 3 italiani su 4 con il 74% del campione intervistato che si dichiara favorevole).
Le parole del leader azzurro sul partito conservatore trovano immediata eco tra i vertici di Forza Italia. «Ancora un volta, il presidente Berlusconi traccia, con sapienza e profondo senso delle istituzioni, il futuro di una democrazia moderna» commenta il capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo. D'altronde è da tempo che la coalizione si mostra compatta anche nelle scelte dei candidati per le regionali. E non è un caso che oggi al Palazzo Ripetta per la presentazione della candidatura di Francesco Rocca (ex Croce Rossa) come governatore del Lazio.
Insieme con il candidato ci saranno Paolo Trancassini coordinatore regionale di Fratelli d'Italia per il Lazio, Claudio Durigon, coordinatore regionale della Lega e Maurizio Gasparri, coordinatore romano di Fi. Tra i presenti anche i ministri Antonio Tajani e Francesco Lollobrigida, oltre a Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi e Vittorio Sgarbi come rappresentanti delle altre forze della coalizione.
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