Esistono tre categorie di persone in Italia. La prima è quella di cui spesso si occupa questa rubrica: chi si finge “del popolo” dalla spiaggia di Capalbio e fa il radical mentre vive una vita molto chic. Ricordate la contessa “prigioniera” nella sua villa di Portofino? Ecco, quella roba lì. Dall’altra parte c’è invece chi applica una regola semplice, basilare, fondamento dell’economia di mercato: se hai i soldi devi spenderli, il più possibile. E soprattutto senza alcun bisogno di vergognarsi. In mezzo, infine, ci sono loro (e sono in tanti): quelli che vivono d’invidia, di occasioni perse, di un’economia che se fosse per loro si baserebbe solo ed esclusivamente sull’intervento dello Stato. Non sono i comunisti, che almeno un’idea (sbagliata) l’avevano, ma grillini: i sognatori di uno mondo in grado di sostenersi a suon di sovvenzioni, aiuti, redditi di cittadinanza vari.
Danilo Toninelli di questa ultima categoria è il rappresentante massimo. Forse più di Grillo, Di Maio e Fico. Ieri l’ex ministro delle gaffe sul suo Instagram ha recuperato un post di Nicola Porro, conduttore tivù e vicedirettore di questo Giornale, che aveva condiviso con i follower un momento di vacanza in barca a vela. Direte voi: beato lui. Esatto. Anzi: bravo lui. Lavora, guadagna, se ne va al mare con la famiglia: fa bene, no? No. Per Toninelli l’imbarcazione è motivo di invidiosa polemica politica. “Ecco uno dei soggetti contro il reddito di cittadinanza”, ha scritto sui social con tanto di faccina sorridente ed emoticon dei soldi, come a dire: facile essere contro il reddito quando vivi nel lusso più sfrenato e puoi permetterti vacanze che noi comuni mortali neppure a sognarle. Roba seria, eh. Porro ha risposto a modo suo (leggi qui), con una zuppa serale e una breve (gratuita) lezione di economia al ricciolo grillino. Discorso semplice: “i miei soldi servono a rendere più bello il mio tempo libero”, ognuno è libero di usare la ricchezza come meglio crede, ma soprattutto “il denaro è fatto per essere speso”. Chi produce reddito ne versa una buona metà nelle casse dello Stato (il quale spesso lo spreca in mancette) e del poco che gli rimane può fare due cose: nasconderlo sotto il materasso oppure usarlo per godersi la vita. Se tutti tenessero in banca i risparmi o accumulassero piscine di soldi in stile Paperon De Paperoni, prima o poi l’economia crollerebbe. Se invece chi può spende, allora il Paese progredisce.
Non ci vuole molto per capire che la “navigazione” sugli yacht sarebbe da preferire ai “navigator”. Un paio di giorni in barca a vela, per dire, significano incassi per marinai, porti, ristoratori, baristi e via dicendo. Pure lo Stato ci guadagna, che dopo essersi cuccato il 50% del fatturato si porta via pure il 22% di Iva di tutto quello che il “ricco” Porro acquista. Chiaro? Dice giustamente il conduttore: “Tu che vuoi il reddito di cittadinanza sai quanti ne ho pagati prima con le tasse e poi spendendo i miei soldi? Il miglior reddito è quello da lavoro: 100 euro che escono dalle mie tasche finiscono in quelle di chi si guadagna da vivere”. Facile facile. Anche Toninelli dovrebbe farci un pensierino: con il suo ottimo stipendio da parlamentare, oltre a restituire quanto ha deciso di restituire, sapete cos’altro potrebbe fare? Comprarsi un sacco di cose. Andare dal negozietto di quartiere. Farsi una bella vacanza in barca. Se gli mancano le idee, potrebbe trarre spunto dal Garante del suo partito, il quale oltre a non disprezzare gli yacht, non è che se la passi male nella casa a Porto Cervo o nella villa a Marina di Bibbona. La buttiamo lì.
Toninelli potrebbe contattare un percettore di reddito di cittadinanza e offrirgli un lavoro: giardiniere, colf, maggiordomo. Veda lui. Oppure potrebbe acquistare due frigoriferi, due cucine, due auto nuove. Anche se non gli servono. Faccia ciò che vuole, basta che spenda. Solo così l’economia avanza. Senza invidia alcuna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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