Passaporti alle Poste per risolvere il caos ritardi

Il Viminale avvia il progetto sperimentale che dovrà sgravare le Questure: la consegna a casa. Piantedosi: "Vicini ai cittadini"

Passaporti alle Poste per risolvere il caos ritardi
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Tempi di attesa a volte infiniti e prenotazioni laboriose. Da diversi anni gli italiani, in occasione della scadenza del passaporto, si ritrovano a vivere con frustrazione la prenotazione online per il rinnovo del prezioso documento (non va molto meglio per chi in alcune città tra cui Roma deve rinnovare la carta di identità, ma questo è un altro discorso).

Il Viminale per ovviare al problema e aumentare il numero degli sportelli a cui rivolgersi ha deciso di stipulare una convenzione con il ministero delle Imprese e con Poste Italiane.

Prenderà così il via dalla prossima settimana la fase sperimentale del rilascio dei passaporti negli uffici postali. L'iniziativa sarà avviata inizialmente soltanto in due comuni sotto i 15 mila abitanti, in provincia di Bologna, a San Pietro di Casale e a Toscanella (che è una frazione di Dozza), in via sperimentale. Verrà poi progressivamente estesa agli altri 7 mila comuni italiani nei quali è prevista l'introduzione del progetto Polis.

I cittadini residenti o domiciliati nei comuni inclusi nella sperimentazione potranno aprire la pratica di richiesta o rinnovo del passaporto presentando la documentazione direttamente allo sportello dell'ufficio postale, senza recarsi in Questura. Una volta che il documento sarà pronto, potranno fare richiesta di ricevere il passaporto a domicilio. Il progetto è finanziato con 800 milioni di risorse Pnrr e con circa 400 milioni a carico di Poste Italiane. Basterà consegnare all'operatore dell'ufficio postale del proprio Comune un documento di identità valido, il codice fiscale, due fotografie, pagare in ufficio il bollettino da 42,50 euro e una marca da bollo da 73,50 euro.

«Grazie alla collaborazione con Poste Italiane, e alla sua capillare rete di uffici sul territorio, stiamo progressivamente spostando il baricentro delle attività del Viminale per renderlo sempre più vicino alle esigenze dei cittadini» ha spiegato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, intervenendo al Palazzo delle Poste a Piazza San Silvestro.

«Oggi prende avvio la sperimentazione di un progetto che rappresenta una importante novità sulla strada della semplificazione e un segnale di attenzione verso le comunità di quei piccoli centri abitati che rappresentano la spina dorsale del nostro Paese. Il progetto cade in un momento di grande sofferenza del Viminale nel gestire una funzione amministrativa come quella del rilascio dei passaporti, conseguenza anche dell'esplosione di richieste post-pandemia e post-Brexit. Stiamo subendo comprensibili critiche ma garantisco che stiamo anche producendo un grande sforzo. Nel 2023 sono stati rilasciati oltre 2,7 milioni di passaporti, un milione in più rispetto agli anni precedenti».

Il nuovo servizio incassa il plauso anche del ministro delle Imprese Adolfo Urso. «Questa iniziativa contribuirà a semplificare l'accesso ai servizi erogati dalla PA e a ridurre i tempi necessari per richiedere o rinnovare il proprio passaporto. Con l'avvio di questa fase, gli uffici postali aumenteranno progressivamente la loro centralità, trasformandosi in veri e propri sportelli unici di prossimità per l'accesso ai servizi pubblici».

Per Silvia Maria Rovere, presidente di Poste Italiane, infine, «questo è un progetto che contribuisce a ridurre i divari nord sud e centro periferie, con un rilancio dei piccoli centri, ma è fondamentale anche per la

transizione green. Basta pensare all'impatto sul mancato afflusso dai piccoli centri verso le grandi città, in termini di traffico e di inquinamento. Si tratta di un grandioso esempio di collaborazione tra pubblico e privato».

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