
Milano, Torino, Roma, Bologna, Napoli. Il copione non cambia. Il Partito democratico ai mette a «coccolare» violenti, molestatori e islamici. Due casi soprattutto, Torino e Milano, rivelano infatti un legame solido tra la sinistra italiana e frange di estremisti, picchiatori anti-polizia e molestatori islamici. A Torino, tre giorni fa, sono scesi in strada movimenti di estrema sinistra, islamici di seconda generazione e centri sociali per una manifestazione in ricordo di Ramy Elgami, l'egiziano morto la notte del 24 novembre durante un inseguimento con i carabinieri nel quartiere Corvetto a Milano.
Il presidio, con la regia del centro sociale Askatasuna, si è trasformato in un assalto contro la polizia con bombe carte e pietre. A Torino gli attacchi alle forze dell'ordine non sono una novità. Negli anni scorsi fu sempre il centro sociale Askatasuna condurre una spedizione contro gli agenti schierati in difesa dei cantieri Tav. Cosa c'entra il Pd? È presto spiegato. Il centro sociale Askatasuna è stato «premiato» dal sindaco dem della città di Torino Stefano Lo Russo. Il Comune di Torino ha dato, infatti, l'ok alla procedura per far uscire dall'illegalità il laboratorio dell'antagonismo piemontese. In che modo? Gli attivisti di Askatasuna occupano uno stabile pubblico in corso Regina Margherita al civico 47. La giunta Pd vuole sanare l'occupazione abusiva e consegnare le chiavi dell'immobile ad Askatasuna. Insomma, un premio.
A Milano, l'atteggiamento del Pd lombardo non è diverso. E su più fronti. L'Europa ha visto le scene di Capodanno: la folla di islamici che inveiva contro l'Italia e la polizia. Ma non solo. Alcune turiste, belghe e inglesi, hanno denunciato molestie. Accerchiamenti e palpate. Tutti si sono indignati, condannando quei gesti. Tutti tranne il sindaco Beppe Sala e il Pd milanese. Ma è lo stesso Pd che però si indigna e appoggia la protesta violenta contro le forze dell'ordine per la morte di Ramy. Il consulente per la sicurezza del Comune di Milano, Franco Gabrielli, ex numero uno della Polizia, ha criticato l'inseguimento dei carabinieri allo scooter su cui viaggiava Ramy e il suo amico. Da premettere: lo scooter non ha rispettato l'alt dei militari. Gabrielli, che non dice una parola sul Capodanno milanese, si scalda per l'inseguimento dei carabinieri.
A Bologna, altro epicentro della sinistra violenta, ieri notte al termine di un sit-in pro Ramy è stata presa d'assalto la Sinagoga. Qui il sindaco Pd (che flirta con i centri sociali) Matteo Lepore prende le distanze: «Non ci sono cause giuste per devastare Bologna. Un fatto di enorme gravità». «Particolare preoccupazione va espressa - dice Lepore - per gli atti vandalici e le minacce contro la Sinagoga, per la quale esprimo la mia solidarietà alla comunità ebraica». La Lega attacca: «Risveglio tardivo». Fdi più netta: «Le violenze a Torino, Roma, Milano e Bologna perpetrate contro le Forze dell'ordine non sono casuali. Avvengono tutte in città amministrate dalla sinistra e sono tutte,dove sono presenti e radicati centri sociali e collettivi che da tanto tempo sono sostenuti dalla sinistra.
A Bologna Lepore addirittura ha all'interno della maggioranza rappresentanti di queste realtà», è l'accusa di Marco Lisei.
Il feeling tra sinistra e antagonisti è inscalfibile.Un altro esempio Roma, città dove nella notte c'è stata guerriglia urbana contro la polizia. A Roma il sindaco Roberto Gualtieri «premia» gli abusivi con il centro sociale dello Spin Time.
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