Mike Pence rifiuta di appoggiare il piano finale per tentare il ribaltone e un gruppo di repubblicani irriducibili gli fanno causa convinti che anche il vice presidente abbia voltato le spalle a Donald Trump. Il nuovo capitolo della saga sulle elezioni di Usa 2020 emerge da una denuncia presentata dai legali del deputato del Grand Old Party del Texas Louie Gohmert e di undici grandi elettori dell'Arizona, i quali accusano il numero due di Trump, in qualità di presidente del Senato, di aver violato la Costituzione non accettando di indicare quali sono i grandi elettori che devono decidere l'esito delle elezioni. Se lo avesse fatto, indicando solo quelli repubblicani, avrebbe effettivamente sovvertito il verdetto delle urne.
Il giudice distrettuale del Texas, Jeremy Kernodle, ha accolto solo una parte dell'esposto, ordinando a Pence di fornire una spiegazione entro oggi e concedendo a Gohmert di replicarE. Mentre il 6 gennaio il Congresso si riunirà per confermare in via definitiva il risultato elettorale e a presiedere la riunione a Camere riunite sarà proprio Pence. Dalle carte presentate si apprende come alla causa si sia arrivati dopo che il vice presidente non ha dato il suo sostegno al piano per il ribaltone, fondato sulla contestazione come incostituzionale della legge a cui dal 1889 il Congresso si riferisce per il conteggio dei voti elettorali. «Gli avvocati dei ricorrenti hanno tentato di risolvere con un accordo la disputa legale, anche riferendo ai legali di Pence l'intenzione di chiedere un'ingiunzione immediata se non si fosse raggiunta un'intesa», si legge nel ricorso. Dalle carte non è chiaro tuttavia se al vice di Trump sia stato chiesto specificatamente di contare i voti repubblicani invece di quelli democratici o se le due parti abbiano solo discusso le questioni legali relative al fatto che avesse l'autorità per farlo. Rimane il fatto che Pence il giorno dell'Epifania si troverà nella posizione scomoda di dover presiedere la seduta del Congresso che sancirà la vittoria di Joe Biden, mentre The Donald potrebbe voler sferrare proprio quel giorno l'ultimo affondo per tentare di capovolgere il risultato del voto. Tanto che su Twitter ha già dato appuntamento ai suoi sostenitori: «Ci vediamo a Washington il 6 gennaio. Non mancate, seguiranno informazioni».
Nel frattempo, il senatore repubblicano del Missouri Josh Hawley ha annunciato che si opporrà alla certificazione della vittoria di Biden, mossa che garantirà almeno un breve ritardo nel sancire la vittoria del presidente eletto.
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