Il 2021 si apre con un calo congiunturale del Pil dello 0,8% a gennaio che porterebbe a una flessione del 10,7% rispetto allo stesso mese del 2020 che mette a rischio la ripresa economica. È la previsione contenuta nella congiuntura di Confcommercio che giudica «molto ambizioso il target governativo di crescita attorno al 6%».
Nel quarto trimestre l'associazione stima un calo del Pil del 3% rispetto al periodo luglio-settembre e del 7,5% tendenziale per una chiusura annua a -9%. Uno scenario, spiega l'associazione guidata da Carlo Sangalli, che «porta a non escludere un mancato rimbalzo dell'economia italiana nel 2021, deludendo le aspettative di un concreto recupero di ampia parte delle perdite di prodotto e di consumi patite nel 2020». L'obiettivo di crescita del Pil fissato per quest'anno appare «una scommessa molto rischiosa tutta giocata sulle capacità di utilizzo rapido ed efficace delle risorse europee». A preoccupare è l'andamento fortemente negativo per i consumi anche a dicembre con una riduzione su base annua dell'11,1% (-16,2% a novembre) che evidenzia come anche il periodo natalizio abbia deluso le attese. L'indice consumi di Confcommercio ha chiuso il 2020 con una flessione del 14,7%, sintesi di riduzioni del 30,3% per i servizi e del 7,9% per i beni. Fanno eccezione a questo andamento solo le spese per l'alimentazione domestica (+2,1%) e per le comunicazioni (+8,7%). «Il 2021 inizia più in salita del previsto: ancora emergenza Covid, dati sui consumi in calo e Pil in forte riduzione. Difficile immaginare il rimbalzo previsto dal governo nei prossimi mesi», ha commentato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. «Una situazione gravissima che rischia di peggiorare con la crisi politica in atto.
Le imprese che sono allo stremo hanno bisogno di tre certezze: indennizzi immediati e commisurati alle perdite subite, regole chiare sulla riapertura delle loro attività, un progetto condiviso sull'utilizzo efficace del Recovery Plan», ha concluso Sangalli.Allarmate le associazioni dei consumatori. Secondo il Codacons, nel 2020 i consumi hanno subito una riduzione annua per 120 miliardi di euro, con una minore spesa per circa 4.615 euro a famiglia.
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