La maggior parte delle città, nelle aree martellate dal fuoco nemico, dispone di cibo per un massimo di tre o quattro giorni. L'allarme arriva dall'agenzia umanitaria Mercy Corps, e dopo Mariupol, ridotta a un ammasso di macerie, potrebbe toccare a Kiev entrare in piena tragedia umanitaria. Nonostante il coprifuoco imposto dal sindaco Klitschko, la capitale ha subìto bombardamenti per buona parte della giornata. Una persona è stata uccisa e tre sono rimaste ferite dopo il lancio di due missili contro il complesso residenziale del quartiere Obolon. Un altro morto nell'attacco di un drone contro un istituto scientifico. Come gli ospedali, 10 completamente distrutti, anche le scuole stanno diventando obiettivo privilegiato degli invasori. Il rettore dell'università della capitale, Volodymyr Brugov, denuncia la devastazione di 548 istituti.
Kiev, accerchiata su più fronti, teme anche la possibile invasione da nord delle truppe bielorusse. Nato e Casa Bianca hanno prove che le forze armate di Minsk sarebbero pronte a entrare già nei prossimi giorni, con 5mila uomini preparati al dispiegamento. Potrebbero dirigersi a Volodymyrets nella regione di Rivne, così come a Kovel e Lutsk, ovvero le principali arterie di approvvigionamento di armi dall'Occidente. I nervi sono a fior di pelle, e i servizi segreti di Minsk hanno eliminato una presunta rete di spionaggio ucraina che operava nel Paese sotto copertura diplomatica. A Chernihiv, per via dei bombardamenti, corrente e gas vengono forniti a intermittenza, e la strada verso la capitale è stata minata.
La 27esima giornata di conflitto si è aperta con gli allarmi antiaerei che hanno risuonato in quasi tutte le regioni. A Mariupol, nonostante gli intensi combattimenti, le truppe continuano a respingere i tentativi russi di assestare il colpo mortale. Le difficoltà di Mosca hanno indotto il ministro della Difesa Shoigu a liquidare il comandante della 6a Armata, il generale Vladislav Yershov, ora agli arresti domiciliari. Shoigu, fanno sapere i media ucraini mostrando documenti definiti top-secret, avrebbe chiesto l'arruolamento della leva del 2004. Le forze russe avrebbero solo altri tre giorni di carburante, cibo e munizioni per condurre la guerra. A Mariupol comunque stanno cadendo così tante bombe che persino gli scantinati non garantiscono sicurezza. Una testimone, fuggita dai massacri, e intervistata dalla Bbc, ha rivelato di aver visto con i propri occhi tre bambini morire di sete. Nelle ultime ore i russi sono arrivati in centro. Si combatte casa per casa, con 200mila cittadini in ostaggio.
Sette incendi sono stati individuati all'interno della zona di esclusione di Chernobyl tramite immagini satellitari, riferisce il parlamento ucraino. Non è chiaro se sia il risultato di bombardamenti o di incendi dolosi. Orrore a Kharkiv, dove un carro armato russo ha colpito un'auto che trasportava una famiglia. Tre persone sono morte, tra cui una bimba di 9 anni. Ieri la città è stata martoriata da più di 80 bombardamenti con artiglieria pesante. Sono stati colpiti i distretti di Saltivka, Danylivka e Kholodna Hora. Dall'inizio del conflitto sono oltre 600 le case rase al suolo. A Mykolaiv le truppe russe hanno sparato contro il porto, l'hub risulta danneggiato. Un hotel, l'ospedale, diverse case e una stazione di servizio sono stati distrutti. Il bilancio è di 3 morti.
A Severodonetsk, nel Luhansk, l'esercito ha aperto il fuoco contro un ospedale pediatrico, 7 bambini e 15 adulti sono stati evacuati, una persona è morta. La non distante Rubizhne è sotto costante bombardamento. Vengono presi di mira ospedali, scuole ed edifici residenziali. Sempre tra Luhansk e Donetsk arrivano purtroppo conferme alle anticipazioni de Il Giornale sulle deportazioni di minori verso Mosca. È l'ambasciata Usa a Kiev a ribadire che 2.389 bambini sono stati prelevati, caricati su furgoni e portati in territorio russo. Anche a Kherson sarebbero in corso deportazioni di massa.
Nel pomeriggio sono scattate le sirene anti-aereo a Odessa. Dalle navi sono partiti 5 razzi russi.
A Zhytomyr tre case hanno preso fuoco e altre 10 risultano danneggiate. Esplosi missili «Grad» su Mala Kostromka e Zelenodolsk, nella regione di Dnipropetrovsk, che hanno provocato una cinquantina di feriti. A Pavlograd è stata distrutta la stazione ferroviaria. Sotto le macerie un morto.
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