"Una zona franca nella Contea di Amatrice"

Sergio Pirozzi, il primo cittadino di Amatrice, annuncia la nascita della "Zona Franca della Contea di Amatrice" nel tentativo di "dare certezze al tessuto economico di questo territorio" che è a rischio spopolamento

"Una zona franca nella Contea di Amatrice"

Cosa c’entra il Vate d’Italia con l’ormai leggendario sindaco d’Amatrice? Con i dovuti distinguo, entrambi si sono resi protagonisti di due “imprese tricolore”. Se il primo, con un colpo di mano, proclamò “La reggenza italiana del Carnaro”, il secondo – proprio oggi – annuncia la nascita della “Zona Franca della Contea di Amatrice”.

“Non è una provocazione – chiarisce da subito Pirozzi in merito ad una battaglia cominciata quando le prime scosse di terremoto hanno funestato il suo comune – la Zona Franca della Contea di Amatrice è solo il nome di fantasia scelto per il regolamento con il quale si andrà a dare una certezza alle microimprese del mio territorio. Quella di poter usufruire di una sorta di no tax area”. Poi aggiunge: “Sostenere l’economia di Amatrice è per me una questione irrinunciabile. Diversamente, ci troveremmo ad affrontare un graduale spopolamento di quest’area e renderebbe inutile ricostruire anche le case, le scuole, gli uffici e le chiese”.

Il provvedimento della giunta, prosegue il primo cittadino di Amatrice, prevede “la concessione di un contributo comunale sui versamenti fiscali, contributivi e previdenziali delle microimprese e dei liberi professionisti che, alla data del 24 agosto 2016, e al momento di presentazione dell’istanza, svolgevano la propria attività all’interno del territorio comunale di Amatrice”.

Un’iniziativa in aperta polemica con il governo, così come D’Annunzio cavalcò il malcontento degli italiani sul finire del primo dopo guerra, così Pirozzi risponde alle lungaggini della classe politica sorda alle sue richieste di creare una no tax area nei comuni del cratere con zona rossa.

“Non si poteva più attendere - aggiunge Pirozzi - ho

voluto e dovuto dare certezze al tessuto economico di questo territorio perché non perdano la speranza e decidano di restare. Se il decreto in esame al parlamento conterrà le esenzioni richieste ritirerò il regolamento”.

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