«Almeno 25 coppie di uomini con bambini, tutti a Milano eh», «son tanti, se ci pensi, e nessuno ha avuto problemi»: così una coppia di uomini rassicura un'altra sui rischi della GPA (Gestazione Per Altri) in un appartamento nel centro di Milano. Qualche problema, però, forse avrebbero dovuto averlo. Si parla, infatti, di bambini comprati «al dettaglio» con la pratica dell'utero in affitto, vietata dalla legge 40 del 2004. Nella sala presa in affitto dal dott. Said Daneshmand della Fertility Clinic di Las Vegas e dall'associazione Prepara comunque, tutti ne sono consapevoli. Ma, per un figlio, è un rischio che si può correre. La sala, racconta Luciano, nome di fantasia di uno dei volontari di Notizie Pro Vita che ha registrato l'incontro, è gremita di coppie gay ed etero. Ma ci sono anche dei single e persino un trio. Tutti uniti dal sogno di avere un figlio. Avere, sì. Perché a farlo per loro sarà qualcun altro, dietro compenso.
«Ne conosciamo tantissimi di papà che sono tornati nell'ultimo anno e mezzo», si sente dalle voci di due coppie che si scambiano opinioni su come trasportare in Italia il bambino prodotto dalla «gestante». «La cosa importante è il rimpatrio, ma non devi tornare direttamente in Italia» spiegano due uomini, «devi fare uno scalo in un Paese dove non ci sono problemi», come Francia o Germania. E poi il gioco è fatto: «in Italia sul passaporto c'è scritto che è mio figlio». Non come in Ucraina, dove la «surrogata» costa meno, ma ci sono più rischi: «Rimane ufficialmente la madre, ma se ti chiede 10mila euro per rinunciare?».
Dall'audio quindi si evince che gli Stati Uniti sono il posto dove puoi comprare una gravidanza con il miglior rapporto qualità prezzo. Il Canada è troppo caro, «ad una coppia di amici hanno chiesto 500mila euro, si son dovuti vendere casa», mentre in India la qualità delle cliniche è scadente. Allora meglio gli States, dove Daneshmand ha diverse cliniche e ti garantisce pure un team di avvocati italiani che ti seguono nelle pratiche. Su quali codici abbiano studiato questi avvocati però, resta un mistero, visto che anche gli ospiti dell'aperitivo di Prepara, lo sanno bene che «la procedura è illegale per la legge italiana» e che «se tu in Italia hai un figlio surrogato arrivano gli assistenti sociali».
Antonello Brandi, presidente di Notizie Pro Vita , ha annunciato che i legali sono al lavoro per denunciare quella che definisce «una gravissima forma di sfruttamento commerciale del corpo delle donne».
«I bambini sono soggetti di diritto e non possono essere trattati come un qualunque prodotto commerciale» spiega Brandi a il Giornale , e questa è la ragione per cui l'associazione ha scelto di infiltrarsi nell'incontro per denunciarne il contenuto. Un incontro di tre ore dove la parola madre viene pronunciata una sola volta. E dove, a sostituire il concetto di maternità, si fa strada l'eugenetica da supermarket, per tutti i gusti e per tutte le tasche.
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