Pressing di Fi per la conferenza di pace. Renzi bastona l'Ue, imbarazzo Pd per Biden

Tajani: "Non è un segreto l'interesse della Cina". Guerini martedì al Copasir

Pressing di Fi per la conferenza di pace. Renzi bastona l'Ue, imbarazzo Pd per Biden

Il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani chiede una conferenza di pace sull'Afghanistan. Matteo Renzi picchia duro contro Ue, Nato e G20. Il destinatario delle richieste di Fi e Italia Viva è il premier Mario Draghi. Le due forze politiche si affidano al capo dell'esecutivo per individuare una soluzione politica alla crisi afghana. Dal piano di evacuazione alla gestione dell'ondata di profughi. Fino al pericolo terrorismo islamico: i temi sul tavolo dei partiti sono spinosi. E martedì il ministro della Difesa Lorenzo Guerini sarà in audizione al Copasir per riferire sulla gravissima situazione in Afghanistan e sulle sue conseguenze per la nostra sicurezza nazionale. Il numero due di Forza Italia mette sul tavolo la proposta più concreta: «L'Italia deve lanciare la proposta al G20 di una conferenza di pace sull'Afghanistan. Non è un segreto l'interesse di Russia e Cina per le terre rare presenti in Afghanistan e fondamentali per lo sviluppo delle nuove tecnologie. Ma in questo senso se l'Europa non ha voce può averla l'Italia che presiede il G20 con iniziative importanti. Ad esempio l'Italia, grazie al carisma del premier Draghi, potrebbe farsi promotrice di una grande conferenza di pace sull'Afghanistan, proprio in sede di G20» annuncia a Milano Finanza. Tutti, nessuno escluso, dovranno sedere al tavolo della pace. Sempre da Fi ecco l'invito del capogruppo al Senato Anna Maria Bernini a non abbassare la guardia sul rischio terrorismo: «L'accoglienza dei collaboratori afghani è un dovere morale, ma ora non bisogna abbassare la guardia sul fronte della sicurezza per scongiurare potenziali infiltrazioni terroristiche. Si tratta di un rischio purtroppo reale, e va quindi nella giusta direzione la raccomandazione della Commissione europea di utilizzare il database di Eurodac per il controllo dei migranti. L'Unione europea si appresta però ad affrontare in ordine sparso anche la questione dei profughi dall'Afghanistan nella bozza preparatoria del Consiglio Ue straordinario giustizia e affari interni del 31 agosto». Dal fronte della maggioranza il leader di Iv Renzi mette in luce la debolezza nella gestione del ritiro delle truppe da Kabul di Ue, Nato e G20: «Oggi la priorità è l'evacuazione, certo. Ma la verità è che, da quando abbiamo scelto di lasciare l'Afghanistan il mondo è un posto meno sicuro. E che questa consapevolezza deve portare a una svolta almeno tre player istituzionali: il G20, che non può occuparsi solo di economia (bene l'attivismo di Mario Draghi in questa direzione, bene il lavoro di Elena Bonetti al G20Women di Santa Margherita Ligure); la Nato, che sta facendo figuracce sul terreno e non può limitarsi a fare improbabili conferenze stampa; l'Europa, che rischia di non toccare più palla se non alza la voce e non si ritaglia un ruolo». Nel Pd l'imbarazzo è forte dopo lo schiaffo dei fratelli democratici americani. Con il segretario Enrico Letta che chiede un rinvio del ritiro delle truppe americane da Kabul. E il presidente Usa Joe Biden che conferma la data del 31 agosto per l'exit.

Ecco dunque che la linea del Nazareno vira sull'accoglienza: «Le strazianti immagini delle vittime della ferocia terroristica spero inducano la comunità internazionale ad agire per salvare il maggior numero di vite umane che fuggono dal regime talebano» - commenta Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera. La direzione dei partiti è quella di affidare tutti i dossier al G20: sede nella quale Draghi dovrà far valere tutto il suo peso per portare a casa il risultato dell'apertura di conferenza di pace sulla crisi afghana

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