Processo ai Cinque Stelle: il movimento è al 23.3%

Dopo l’Abruzzo Lega stabile, ma avanza il Centrodestra al 46.9, e Centrosinistra al 26.7

Processo ai Cinque Stelle: il movimento è al 23.3%

Se la ex candidata alla presidenza della regione Abruzzo dovesse commentare gli ultimi sondaggi, nel paradosso, potrebbe persino gioire dell’avanzata di quasi 3 punti percentuale rispetto alle elezioni di cinque anni fa ma di fatto non sarebbe così...

I grillini continuano a perdere consensi come testimonia il sondaggio Swg nelle ore successive alla debacle di centro Italia. In sette giorni, era il “lontano” 4 febbraio 2019, i Cinque Stelle non riescono a rosicchiare ne a destra, ne a sinistra andando giù di un altro 0.7, passando da un tondo 24% ad un 23.3 avvicinandosi, e qui il paragone ci sta se le Europee dovessero confermare i numeri di tutti i sondaggisti, al meno 10% in 11 mesi di distanza dall’exploit di Marzo 2018. Momento drammatico per i Cinque Stelle ancor di più perché essendo una forza populista, ed ancorata al concetto dell’antipolitica, lo stallo dell’ascesa di fatto avvantaggia tutte le tradizionali forze politiche dalle quali hanno attinto la linfa per la nascita e la crescita nazionale.

Gli ottimisti potrebbero pensare che tra i non votanti, (dal sondaggio il 32.3%) un po’ come si tenta di giustificare la discesa abruzzese per l’alto astensionismo, potrebbe esserci il recupero dimenticando, però, che il 90% di coloro che decidono di andare al mare, o visto la stagione in montagna, hanno di fatto abbandonato la speranza da rabbia che li ha indotti, a Marzo, a votare contro tutti crociando il movimento del comico ligure che per ora tace quasi a voler consolidare chi, nella base, vuol mettere sotto processo Dibba e Gigino. Le sorti del governo per ora, è vero, non muteranno. Il più convinto a questa strategia è proprio il vincitore leghista nella convinzione che, tenendoli nell’esecutivo, li possa macerare ancor di più in vista delle prossime elezioni regionali ed Europee. Dall’altra, proprio nei Cinque Stelle, cambiare ora sarebbe ammettere il corto circuito della pattuglia ministeriale e bruciare l’eventuale successore, Alessandro Di Battista, che seppur abbia fatto viaggi con Gigino non ha, ad ogni buon conto, determinato ne la tenuta in Abruzzo, ne il recupero in Italia sempre in riferimento alla vittoria di Marzo.

Dal sondaggio Swg emergono, però, altri due fattori: la stabilità della Lega (ogni settimana ed ogni mese ha sempre mutato la propria percentuale) fermandosi al 33.8 rispetto a sette giorni fa e l’avanzata, pur se non rivoluzionaria, dei partiti del centrodestra e del Pd. Forza Italia e Fratelli d’Italia portano a casa, rispettivamente, un più 0.2 e 0.3 attestandosi all’8.5% (i berlusconiani) ed al 4.6 (i meloniani). Il Partito Democratico al 17.5 con un + 0.7% ma in discesa tutti gli altri di centro sinistra all’infuori della Lista +Europa stabile al 3.1%. Mdp-Si al 2.7, Potere al Popolo al 2.4 ed i Verdi all’1%.

Se dopo il test elettorale abruzzese gli eredi di Renzi plaudono per il recupero è pur vero che, facendo riferimento al sondaggio, sommando tutta la sinistra la colazione arriverebbe al 26.7% contro il 46.9 del centrodestra. Ma i sondaggi non sono il voto, come disse Di Battista ...

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