La Procura indaga Fidanza dopo il video-agguato

Le ipotesi: riciclaggio e finanziamento illecito. L'europarlamentare si sospende per l'inchiesta

La Procura indaga Fidanza dopo il video-agguato

Milano. La procura di Milano ha aperto un fascicolo sull'ipotesi di finanziamenti illeciti e riciclaggio di denaro dopo il servizio confezionato da Fanpage e rilanciato dalla Piazza pulita di Corrado Formigli. Protagonista il capo delegazione di Fdi al parlamento europeo Carlo Fidanza, la candidata al Consiglio comunale di Milano Chiara Valcepina e Roberto Jonghi Lavarini, detto il «Barone nero». Anche se nella destra milanese qualcuno ieri diceva, riferendosi a Tomaso Staiti di Cuddia, che «di Barone ce n'è uno solo e non aveva bisogno di definirsi nero». Un'inchiesta durata tre anni e andata in onda guarda caso nella prima serata di La7 a tre giorni dal voto per mostrare una Milano notturna che sembra Gotham city e nella quale una lobby nera tesserebbe trame e intrighi.

Prima delle notizie arrivate da Palazzo di giustizia, Fidanza si era autosospeso «da ogni ruolo e attività di partito per preservare Fratelli d'Italia da attacchi strumentali». Non prima di aver assicurato di non aver «mai ricevuto finanziamenti irregolari e che in più occasioni che purtroppo non sono state mandate in onda, ho ribadito al «giornalista infiltrato» che asseriva di voler contribuire alla campagna elettorale di una candidata, la necessità di farlo secondo le modalità previste dalla normativa. Il fatto che questi colloqui non siano stati trasmessi, la dice lunga sulla serietà di questa inchiesta e contribuisce a dare di me e della mia attività politica un'immagine totalmente distorta». Dalla presidente del partito Giorgia Meloni la richiesta a Fanpage «dell'intero girato di questo lavoro di tre anni perché chiaramente io sono una persona molto rigida su diverse materie, però non giudico e valuto un dirigente che conosco da più di 20 anni - e sono rimasta colpita nel vederlo raccontare così - sulla base di un video curiosamente mandato in onda a due giorni dal voto». Dicendosi comunque «pronta a prendere tutte le decisioni necessarie» se venissero «ravvisate responsabilità reali». Durissima Valcepina che ha diffidato Fanpage e La7 «dal diffondere il servizio realizzato in maniera così evidentemente strumentale». Garantendo che «la mia campagna elettorale non è stata in alcun modo finanziata da fondi irregolari, ogni spesa è tracciata e legittima essendo avvenuta come da disposizioni di legge». Sarà, come si dice in questi casi, la giustizia a fare il suo corso e si vedrà se ci sono reati, ma nel frattempo il ventilatore è stato armato con abbondante sterco. Approfittando indubbiamente di atteggiamenti disinvolti e probabilmente poco più che goliardici, almeno per quanto riguarda le rievocazioni di Fascismo e addirittura hitlerismo. Certo la politica non si fa con il folclore e avvicinando personaggi definibili poco più che macchiette, come chi è passato alla cronaca solo per il calendario di Mussolini esposto nella sua stanza di presidente di Zona e le cui affermazioni assomigliano più a millanterie che a progetti di insurrezione contro la democrazia. Ma chi riveste ruoli istituzionali o chi li vorrebbe raggiungere, farebbe meglio a tenersene lontano, soprattutto uno stimato avvocato del cui Ordine ha fatto parte come consigliere a Milano come Chiara Valcepina. Di «insopportabile puzza di Fascismo» parla il deputato Pd Emanuele Fiano.

Ma la ministra di Fi Mariastella Gelmini assicura che «nel centrodestra non c'è spazio per i neofascisti». Con il candidato Luca Bernardo ad aggiungere che «quanto visto non può che dispiacere, ma apprezzo il fatto che Fidanza si sia autosospeso per poter meglio chiarire i fatti».

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