Il pugno duro di Trieste. Piazza vietata ai No Pass

Casi raddoppiati, incidenza a 350 su 100mila abitanti. Sindaco e prefetto per la linea del rigore

Il pugno duro di Trieste. Piazza vietata ai No Pass

Linea dura contro le manifestazioni No Pass nel capoluogo giuliano, dopo il raddoppio dei contagi, ma l'applicazione sul terreno non sarà facile. Il prefetto di Trieste, Valerio Valenti, dichiara piazza Unità d'Italia zona off limits, per manifestazioni di protesta, fino al 31 dicembre. «È del tutto evidente che l'aumento dei contagi sia strettamente legato ai cortei che si sono svolti in città. Ci accingiamo a comprimere il diritto a manifestare» spiega il rappresentante del governo. Il salotto buono del capoluogo è stato più volte «occupato» pacificamente dai manifestanti, che hanno pure bivaccato nella piazza. Oggi è attesa l'ordinanza del sindaco, Roberto Dipiazza, sull'obbligo di indossare le mascherine e mantenere le distanze in corteo. «La tolleranza non esiste più - tuona il primo cittadino - Siamo vicini alla zona gialla, che sarebbe un disastro. Bisogna applicare la legge anche al limite delle norme e finirla con queste manifestazioni».

Il vero problema, come fa capire una fonte della polizia, «sarà far rispettare la linea dura». Lo stesso prefetto rispondendo a una domanda del Giornale spiega che «sarà sanzionato» con pesanti ammende «chi disattende gli obblighi». In teoria i trasgressori, che potrebbero essere migliaia, dovrebbero venire identificati e multati. Però non è previsto un intervento di forza della polizia se i folti cortei si formeranno lo stesso senza mascherina e distanziamenti. «Richiederebbe una quantità di uomini troppo elevata» ammette Valenti.

Il nodo potrebbe arrivare al pettine domenica prossima, possibile data del nuovo corteo No Pass. Oggi Stefano Puzzer, il portuale simbolo della protesta dovrebbe realizzare una misteriosa «sorpresa» No Pass.

Le istituzioni fanno quadrato. Nell'incontro con la stampa al palazzo della Regione, il presidente Massimiliano Fedriga, dichiara che «adesso vanno rispettate le regole e se non sarà così agiremo di conseguenza». Gli esperti della sanità pubblica regionale sciorinano i numeri dei nuovi contagi. La provincia di Trieste «ha evidenziato 801 nuovi casi in una settimana, con un'incidenza di 350 per 100mila abitanti - sottolinea Fabio Barbone, capo della task force regionale - Sono il doppio rispetto alla settimana precedente con un aumento esponenziale». Secondo l'esperto il collegamento con i cortei No Pass è comprovato dalle «93 persone contagiate negli ultimi dieci giorni partecipanti alle manifestazioni secondo le loro auto dichiarazioni». Una minima parte di casi riguarda chi era presente per «obbligo di lavoro» probabilmente poliziotti. «Per lo più - spiega Barbone - si tratta di persone non vaccinate che non usavano mascherine né operavano il distanziamento in situazione che favoriscono il passaggio del virus parlando, anche animatamente e cantando». Secondo i vertici regionali «un altro centinaio di persone che non forniscono informazioni sufficienti sull'origine potrebbero essere collegate agli assembramenti».

Fedriga è andato giù duro facendo proiettare alla sue spalle assurdità No Vax e No Pass che abbondano in rete: «Basta idiozie e stupidaggini. La gente non si cura perché qualche pagliaccio va sui social a raccontare menzogne e mettere paura ai cittadini. Il vaccino c'è, funziona e ha pochissimi effetti collaterali».

Davanti alle telecamere ha firmato l'Appello a Trieste in difesa della scienza e contro l'immagine della città «capitale No Pass», che punta a risvegliare la maggioranza silenziosa. In meno di 48 ore la petizione ha già raccolto quasi 30mila adesioni.

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