Antonio Tajani ha lanciato l'appello ai movimenti civici e arrivano le prime adesioni alla linea di Forza Italia per le europee. C'è in prima fila il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, eletto nel 2015 con il sostegno di Forza Italia e poi nel 2020 con la lista civica a suo nome, prima di fondare con il governatore ligure Giovanni Toti il partito Coraggio Italia, mai decollato.
Ora, in qualche modo, c'è un ritorno a casa e Brugnaro firma il documento voluto dal segretario con Claudio Scajola, sindaco di Imperia, con il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, che si candida come indipendente civico alle prossime elezioni, con il sindaco di Fiumicino Mario Baccini, già ministro e parlamentare per più legislature, e con il piemontese Giacomo Portas, più volte parlamentare de I Moderati.
Il leader di Fi Tajani ha aperto in questi giorni il partito al mondo civico, rivolgendosi ai movimenti di ispirazione cristiana, liberale, riformista, europeista, perché s'impegnassero a sostenere in occasione del voto di giugno un'unica lista centrista e moderata, espressione dei valori del Partito Popolare Europeo, quella con il simbolo Ppe-Forza Italia-Berlusconi.
Il nome di Brugnaro rafforza il peso delle prime adesioni, con quello di Scajola, sindaco di Imperia, ex ministro degli Interni in uno dei governi Berlusconi. Il segretario azzurro sta cercando di aggregare autorevoli figure di amministratori e leader di movimenti civici, espressioni del buon governo dei territori. E questo, in nome degli stessi principi e valori, quelli dei padri dell'Europa, Konrad Adenauer, Robert Schuman, Alcide De Gasperi. La loro idea di Europa e di Occidente, il modello di società, di cultura, di civiltà, sono nelle proposte elettorali della prima famiglia europea, quella dei popolari, di cui Fi è l'unica rappresentante in Italia.
E Tajani sottolinea sempre che questo per gli azzurri è un voto utile perché, comunque vada, il Ppe sarà nel prossimo governo dell'Unione europea, anche se può variare l'alleanza che seguirà alle elezioni. I suoi voti non finiranno «in frigorifero», come si dice a Bruxelles per indicare quelli che non possono influire sulle politiche comunitarie. AMG
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