Quasi 40mila contagi (11.489 in Lombardia) e positività oltre il 17%

Record storico di casi e di attualmente infetti Crescono le terapie intensive occupate: 2.634

Quasi 40mila contagi (11.489 in Lombardia) e positività oltre il 17%

Un sabato qualunque, un sabato italiano. Con oltre un quarto del Paese bloccato (o quasi) ma coi numeri del Covd che continuano a salire, battendo diversi record negativi.

Partiamo dai nuovi contagi: ieri se ne sono contati 39.811, 2.002 in più rispetto all'aumento di 37.809 casi di venerdì e record assoluto dall'inizio dell'emergenza sanitaria. Nella prima fase il primato di infezioni scoperte in un giorno fu di 6.557 (il 21 marzo). Quindi siamo oltre sei volte sopra quel picco. Va detto però che nel primo giorno di primavera i tamponi contabilizzati furono 26.436, circa nove volte in meno. Quindi attualmente l'indice di positività, che calcola la percentuale dei tamponi «rossi» su quelli messi a referto, è ancora inferiore rispetto alla prima ondata: ieri è stato del 17,18 per cento, allora fu del 24,80 per cento. I nuovi casi portano il totale dei contagi dall'inizio dell'emergenza a 902.490. La prossima settimana quasi certamente si supererà il milione di contagiati. La Lombardia resta nettamente in testa nei contagi «storici» con 254.436.

Il numero degli attualmente positivi è di 532.536, e anche questo è un record assoluto. Se fossero gli abitanti di una città, Covidopoli sarebbe la settima in Italia per grandezza, appena sotto Genova (che sarà superata nel giro di un paio di giorni). Di essi 504.793 sono in isolamento domiciliare fiduciario, 25.109 sono ricoverati in reparti ospedalieri comuni (con un aumento di 1.104 rispetto ai 24.005 di venerdì) e 2.634 sono ricoverati in terapia intensiva, con un aumento di 119 rispetto ai 2.515 di venerdì). Sono gravi quindi lo 0,49 per cento del totale degli infetti e il 9,49 per cento dei ricoverati. Ricordiamo che il record di letti in terapia intensiva occupati dai malati Covid risale allo scorso 3 aprile quando erano 4.068. E non siamo più tanto distanti da quel dato, anche se allora i malati Covid gravi erano il 4,76 per cento dei contagiati totali, vale a dire circa dieci volte tanto.

I decessi sono stati un po' meno del giorno prima, 425, dei quali 108 in Lombardia e 45 in Piemonte.

Pure la classifica delle regioni con il maggior numero di terapie intensive in termini assoluti vede in testa la Lombardia (610, con un aumento di 40 rispetto a venerdì), seguita da Piemonte (284, +16 rispetto a venerdì), Lazio (237, + 3) e Toscana (214, +5). Ma naturalmente questo dato non ha tanto significato se non viene «pesato» rispetto alla disponibilità dei posti a livello delle varie regioni, che varia molto tra Nord e Sud.

Importante come al solito la distribuzione geografica dei contagi, che vede nettamente in testa la Lombardia, che per la prima volta supera (e di gran lunga) i 10mila casi: 11.489 con 46.099 tamponi e un indice di positività del 24,92 per cento, davvero angosciante. In pratica nella regione un tampone su quattro indica un contagio. In termini assoluti la Lombardia è seguita da iemonte (4.437), Campania (4.309) e Veneto (3.815), ma se si prende in considerazione l'indice di contagio, il Piemonte è messo addirittura peggio (4.437 nuovi casi su 17.

390 tamponi contabilizzati, indice di positività al 25,51 per cento) e sono messi male anche Valle d'Aosta (24,07 per cento) e la provincia autonoma di Bolzano. La Calabria, regione ieri nella bufera, ieri ha fatto registrare392 nuovi casi su 3.550 tamponi (l'11,04 per cento). I letti occupati in terapia intensiva sono 16.

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