Quei deputati che diranno no all'Italicum di Renzi

Le opposizioni valutano l'Aventino, la minoranza dem si spacca. Il Pd adesso è nel caos, ma il premier tira dritto e punta a chiudere la partita

Quei deputati che diranno no all'Italicum di Renzi

"La Camera se vuole può mandarmi a casa, noi ci assumiamo la nostra responsabilità davanti al Paese e al Parlamento". Matteo Renzi, con la spavalderia che lo contraddistingue, sfida i deputati e si prepara alla vittoria sul voto di fiducia sull'Italicum consapevole del fatto che lascerà inevitabilmente degli strappi laceranti dentro il Partito democratico.

Le opposizioni sembrano compatte nel votare no alla fiducia ma non è escluso che ricorrano di nuovo all'Aventino. Il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta ha parlato di "fascismo renziano", mentre i deputati di Sel hanno lanciato crisantemi dai loro banchi per simboleggiare che la democrazia, con la fiducia sull'Italicum, è morta. Dentro la minoranza dem l'orientamento prevalente è quello di uscire dall'Aula e non partecipare al voto. Così hanno annunciato di fare i principali esponenti come Pier Luigi Bersani, Enrico Letta, Pippo Civati, Stefano Fassina e Alfredo D'Attorre, mentre Gianni Cuperlo valuterà nelle prossime ore cosa fare. Altri deputati come Dario Ginefra e Andrea Giorgis non faranno mancare la fiducia al governo e come loro voterà buona parte di Area riformista, la corrente dell'ex capogruppo Roberto Speranza che ha annunciato che non voterà la fiducia.

Secondo i rumors raccolti a Montecitorio e in base alle ultime dichiarazioni fatte dall'ex capogruppo di Ncd Nunzia De Girolamo è molto probabile che lei non voti la fiducia sugli emendamenti ma anzi si allinei all'orientamento generale delle opposizioni. I problemi veri per Renzi potrebbero arrivare dal voto finale a scrutinio segreto dove almeno un'ottantina di deputati dem potrebbero votare contro.

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