La rabbia dei turisti e le agenzie in crisi: "Pioggia di disdette. Siamo in ginocchio"

L'ennesima beffa, l'ordinanza tardiva del ministro Speranza, per chi sognava qualche giorno di vacanza all'estero in una delle mete consentite dalle regole europee

La rabbia dei turisti e le agenzie in crisi: "Pioggia di disdette. Siamo in ginocchio"

L'ennesima beffa, l'ordinanza tardiva del ministro Speranza, per chi sognava qualche giorno di vacanza all'estero in una delle mete consentite dalle regole europee. Una beffa per chi sperava in qualche giorno di relax lontano dalle restrizioni italiane, ma anche per le agenzie di viaggi che avevano visto uno spiraglio in questa impennata di prenotazioni pasquali che c'è stata e che adesso temono una pioggia di annullamenti, sicuramente da parte di chi non può permettersi di prolungare la vacanza di cinque giorni per la quarantena. Perché sapere a poche ore dalla partenza che al rientro ci si dovrà sottoporre, oltre al doppio tampone ad un isolamento fiduciario - che seppur dimezzato ad hoc è comunque un problema soprattutto per chi lavora - ha rovinato i programmi di molti.

Troppo presto per avere i numeri esatti delle cancellazioni, anche se un'analisi di Coldiretti-Ixè ipotizza che l'obbligo di quarantena abbia fermato 2,5 milioni di italiani che avrebbero fatto un viaggio all'estero a Pasqua. Certamente chi lavora nel turismo considera l'ordinanza per fermare l'esodo festivo una mazzata per un settore già in ginocchio. «Ha bloccato di nuovo quello che stava cominciando lentamente a muoversi, mentre l'Europa riapre e ruba quote di mercato ad un comparto allo stremo», lamenta Enrica Montanucci, presidente del comitato di agenzie di viaggi Maavi. Molti non si sono lasciati sfuggire la possibilità di viaggiare fuori dal Paese, mentre l'Italia per le feste è tutta in zona rossa e non ci si può muovere neanche dal proprio comune, se non per andare nelle seconde case dove consentito. La Spagna è una delle mete prescelte per trascorrere le feste di Pasqua. Sono circa 2.450 i passeggeri prenotati sugli aerei in partenza dall'aeroporto di Milano Malpensa dal 3 al 7 aprile e diretti verso Baleari, Canarie e penisola iberica. Le compagnie aeree in questi tempi di magra hanno programmato 19 voli soltanto da lì, ma si parte anche da Linate, Bergamo, Verona, Roma. Pieni i voli per Tenerife e Fuerteventura.

E dietro a questo rinnovato entusiasmo per una vacanza finalmente fuori dall'Italia dopo i lunghi mesi di lockdown e limitazioni, c'è un intero settore che si è rimesso faticosamente in movimento e che adesso rischia una nuova frenata. Alpitour, per esempio, aveva puntato molto sui viaggi pasquali alle Canarie, organizzando i primi voli Covid-tested e un'operazione di tracciamento su larga scala, offrendo agevolazioni per effettuare molecolari prima del decollo e facendosi carico interamente dei costi di un secondo tampone prima del rientro in Italia. E poi investimenti per far ripartire le animazioni negli hotel, per riempire i frigoriferi, per pubblicizzare e organizzare le partenze in sicurezza. E ora, con l'introduzione della quarantena, si temono cancellazioni per Pasqua e un ulteriore danno a chi cercava di alzare la testa. «Solo ieri mi hanno chiamato otto clienti per avvertirmi che non potevano confermare la prenotazione e chattando con i colleghi delle agenzie di viaggio di un gruppo che ne riunisce duemila in tutta Italia, sono tanti nella stessa situazione.

Tutti hanno avuto numerosissime mancate conferme a causa di questa ordinanza», spiega Daniele Moretti, della Astroviaggi Roma. «È come se stessero navigando alla cieca - continua l'agente di viaggi - la politica dovrebbe ogni tanto parlare con gli specialisti di settore».

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