"Scegliamo un non politico". Tra i 5S rispuntano le "Quirinarie"

Virginia Raggi invita il Movimento 5 Stelle a partire dalle quirinarie per l'elezione del presidente della Repubblica: "Si potrebbe individuare qualche personalità al di fuori della politica"

"Scegliamo un non politico". Tra i 5S rispuntano le "Quirinarie"

In prossimità dell'elezione del presidente della Repubblica Virginia Raggi riesuma le Quirinarie, la consultazione sulla piattaforma online attraverso cui il Movimento 5 Stelle potrebbe sottoporre agli iscritti una serie di profili su cui puntare per la partita per il Colle. Nel 2013 i grillini scelsero di sostenere la candidatura di Stefano Rodotà dopo che sia Milena Gabanelli sia Gino Strada rifiutarono di correre per il Quirinale. Di tempo ne è passato ma pare ci sia ancora quello zoccolo duro tra i 5S che vorrebbero far esprimere gli iscritti piuttosto che trovare un punto di convergenza nei tavoli delle trattative politiche.

La mossa della Raggi

E così la Raggi ha proposto ai 5 Stelle di partire dalle Quirinarie, visto che il 24 gennaio è alle porte: da quel giorno inizierà la prima votazione per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica e i partiti dovranno farsi trovare pronti, possibilmente con una strategia ben precisa. L'ex sindaco di Roma ha le idee ben chiare: "Si potrebbe individuare qualche personalità al di fuori della politica". Infatti è convinta che "su nomi fuori dell'arco parlamentare si potrebbero trovare convergenze con gli altri partiti".

Caos nel M5S

Nella giornata di ieri Giuseppe Conte ha riunito i vertici del M5S per fare il punto sull'elezione del nuovo capo dello Stato. Un vertice che precede quello di mercoledì, quando dovrebbe tenersi l'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari per provare a definire una linea condivisa. Il Movimento si presenta spaccato in correnti: chi tifa per il Mattarella bis, chi spera nell'approdo di Mario Draghi al Colle e che spinge per un terzo nome.

La Raggi - nell'intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano - ha proposto a Conte di promuovere un confronto molto ampio, una sorta di assemblea dei 5 Stelle "con i parlamentari ma anche tutti gli eletti a livello locale". In tal modo vorrebbe arrivare a selezionare "una rosa di nomi da mettere poi in votazione sul web". Oppure, sostiene l'ex sindaco, si può fare anche il processo inverso. "L'essenziale è coinvolgere i territori", è la sua tesi.

La corsa al Quirinale

Sarà necessario trovare un punto di incontro su una figura che abbia il consenso più ampio possibile. Gli scenari in campo sono diversi, ma sarà essenziale chiudere subito la partita per evitare di restare impantanati nella palude. Se da una parte Matteo Salvini continua a lavorare per riunire tutti i leader dei partiti attorno a un tavolo, dall'altra il Partito democratico pone veti e avanza minacce politiche. Un clima che di certo non aiuta in un processo così delicato per il Paese.

Il Pd non sembra avere ben chiare le idee se non quelle di sbarrare la strada all'eventuale di candidatura di Silvio Berlusconi. Come scritto da Pier Francesco Borgia su ilGiornale in edicola oggi, i dem starebbero pensando di abbandonare l'Aula dopo la terza fumata nera.

Il motivo? Impedire l'ipotetica elezione del leader di Forza Italia, considerato un profilo divisivo che addirrittura impedisce di sedersi al tavolo con il centrodestra. Che, ricordiamolo, questa volta ha i numeri da king maker per eleggere un candidato della propria area.

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