"Gli attacchi fanno parte del gioco". In un colloquio con il Messaggero Marcello Foa, l'ex responsabile del Giornale.it indicato dal governo gialloverde come presidente della Rai, risponde a chi lo accusa ricordando in primis di essere una persona che porta rispetto a tutti. "Io non ho chiesto nulla - mette in chiaro - non sono uno che briga e non ho mai frequentato un Palazzo".
La notizia dell'incarico, a Foa, è arrivata mentre si trovava in Grecia. È lì a trascorrere qualche giorno di vacanza insieme alla sua famiglia. "Sono ancora stupito che abbiano pensato, all'unanimità, di fare il mio nome", rivela al Messaggero. "Lo sa come ho appreso la notizia? Ero in mezzo al mare, giovedì scorso. Il telefono prendeva e non prendeva. A un certo punto - continua il giornalista che attualmente dirige il gruppo editoriale svizzero Corriere del Ticino - riesco a parlare. Pronto? Qui è la Batteria del Viminale, dice una voce da Roma e aggiunge: la stanno cercando tutti. Tutti chi?". Poi spiega di aver parlato con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che "gli ha detto della sua indicazione da parte del governo".
Ora agli attacchi delle opposizioni Foa replica con fermezza: "Mi descrivono come Belzebù, evidentemente non mi conoscono. Sono il tipo più pacioso del mondo - continua - un giornalista corretto, non sono abituato a offendere nessuno. Tantomeno le istituzioni". Quindi, ci tiene a puntualizzare: "Si sta facendo un gran baccano. Ma non ci saranno problemi". L'ex inviato del Giornale ha già in mente come mettere ordine a viale Mazzini.
"Vorrei rinnovare la Rai e riportarla al suo vecchio splendore - spiega al Messaggero - ho sempre ammesso di essere soprattutto un giornalista, di avere questa meravigliosa professione nel sangue, e d'ora in poi questa mia passione verrà esercitata ancora di più, ma per permettere ai colleghi della Rai di lavorare nel migliore dei modi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.