Rai, scontro nel governo. Cinque Stelle all'attacco: "Lega non metta becco"

Tensioni tra Lega e M5S sulla Rai. Salini nel mirino del Carroccio. I grillini: "Basta pressioni"

Rai, scontro nel governo. Cinque Stelle all'attacco: "Lega non metta becco"

Lo scontro (l'ennesimo) arriva sulla Rai. Tra M5S e Lega il matrimonio è ai ferri corti, complice (forse) anche l'avvicinarsi delle elezioni europee. Dopo il Def e i tanti temi che dividono Salvini e Di Maio, ora è su Viale Mazzini che si gioca l'ultima lite.

Ad aprire le danze è il Carroccio, che mette nel mirino il piano industriale dell'ad Massimiliano Salini. Piano che non presenterebbe "novità sostanziali". È Alessandro Morelli, responsabile Editoria del partito di Salvini e presidente della commissione Telecomunicazioni della Camera a puntare il dito: "E' utile ragionare di grandi piani industriali, ma purtroppo rimaniamo in attesa del vero cambiamento in Rai", dice Morelli, parlando di "gap tra media e realtà" e di "scarsa rappresentazione del Paese reale che emerge da tv e radio". Per Morelli "il servizio pubblico non riesce a stare al passo con l'impegno che stiamo mettendo nel tradurre in fatti le proposte condivise nella campagna elettorale e messe nero su bianco nel contratto di governo".

Immediata è arrivata la risposta del M5S. "Piena fiducia del gruppo parlamentare M5S in Vigilanza Rai", dice il capogruppo del M5s in commissione, Gianluigi Paragone. "Salini sta lavorando seriamente per una Rai capace di stare in un mercato complesso in continua evoluzione - afferma l'ex conduttore - Tutti auspichiamo trasmissioni più attente alle esigenze dei cittadini ma non vorremmo che qualcuno scambiasse il Paese reale con il Palazzo. Salini continui nel lavoro di riordino industriale di questa importante azienda, patrimonio dei cittadini".

Ma è in serata che le scintille tornano a infiammare il dibattito.

Fonti parlamentari del M5S non le mandano a dire alla Lega: "Non si era detto che la politica doveva rimanere fuori dalla Rai? - attaccano - La Lega la smetta dunque di mettere becco nelle questioni relative alla Rai. Quelle che stiamo leggendo negli ultimi giorni appaiono come delle 'pressionì inaccettabili. Sembra quasi di tornare ai temi di Renzi e Berlusconi".

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