Rapì, stuprò e uccise la trentenne Sarah. Il poliziotto condannato all'ergastolo

Lo scorso marzo l'agente l'aveva ammanettata con la scusa di aver infranto le misure anti Covid. Johnson: "Caso ripugnante"

Rapì, stuprò e uccise la trentenne Sarah. Il poliziotto condannato all'ergastolo

Londra. L'assassino della giovane Sarah Everard finirà la sua esistenza in carcere. Questa la sentenza del tribunale di Londra nei confronti di Wayne Couzens, il poliziotto che dieci mesi fa rapì, stuprò ed uccise una giovane donna di 33 anni che aveva la sola colpa di essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Stava tornando a casa Sarah, la notte del 3 marzo, dopo aver trascorso la serata a casa di amici, nei pressi di Clapham Common, nella zona nord-est di Londra. Alla sua abitazione di Brixton Hill però non arrivò mai.

Couzens, agente della polizia metropolitana, le si avvicinò e la ammanettò, spiegandole che doveva arrestarla per aver infranto le misure anti Covid. La portò poi in un bosco vicino a Dover in cui prima la violentò e poi la uccise strangolandola con la sua cintura d'ordinanza. Subito dopo bruciò il suo corpo e abbandonò i suoi resti in un laghetto poco distante dove la polizia li ha rinvenuti una settimana dopo. Couzens è stato incastrato dal filmato di una telecamera di vigilanza e venne arrestato il giorno prima del ritrovamento del corpo. In giugno si dichiarò colpevole e ieri, dopo un processo terribile e doloroso durante il quale l'uomo non ha mai mostrato alcun segno di pentimento, il giudice del tribunale di Old Bailey lo ha condannato all'ergastolo.

Una misura rara in Gran Bretagna , ma necessaria perché le modalità con cui l'assassino ha agito e la ferocia del gesto sono state comparate ad un atto premeditato di matrice ideologica, politica o religiosa. Ieri il primo ministro Boris Johnson si è detto «disgustato dai particolari dell'omicidio emersi durante il processo». «Nessuna donna dovrebbe temere violenze e molestie - ha twittato il premier - faremo di tutto per prevenire questi crimini ripugnanti e proteggere le nostre comunità».

Intanto però Couzens, con il suo omicidio efferato, ha distrutto due famiglie: quella della povera Sarah e la sua, costretta a vivere per il resto della vita con l'incubo di un marito e un padre assassino. Aveva lo sguardo fisso nel vuoto Dame Cressida Dick, il capo della polizia metropolitana, quando, subito dopo la sentenza, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale, mentre già fioccavano le richieste di sue dimissioni. «La fiducia nella polizia è stata tremendamente scossa dall'omicidio di Sarah Everard - ha detto Cressida Dick - e vi garantisco che ci sarà da lezione. Sono nauseata da quello che ha fatto quest'uomo che ha gettato la vergogna sulla nostra istituzione».

Non era comunque necessario aspettare la decisione di ieri per capire che in alcune zone di Londra, da molto tempo, i cittadini non si sentono più nè sicuri, nè protetti. Nella veglia tenuta in memoria di Sarah, subito dopo la sua uccisione, c'erano stati dei tafferugli tra i presenti e gli agenti mandati a sorvegliare la commemorazione.

La famiglia Everard si detta soddisfatta della sentenza: «Nulla ci restituirà nostra figlia - hanno dichiarato i genitori -, sono passati dieci mesi e lei ci manca ancora di più. Sapere però, che lui resterà in prigione per sempre ci da un po' di sollievo».

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