Diciassettenne aggredito alle spalle mentre sale sulla sua minicar. Malmenato, rapinato del cellulare e costretto prima a prendere dei soldi in casa, poi a un rapporto sessuale. Infine la fuga, dalla periferia est della capitale fino in zona San Giovanni dove gli autori, due tunisini, vengono rintracciati e arrestati.
Sabato di violenza a Roma, a cominciare dal centro storico, Trastevere, dove due ragazzi di 17 e 18 anni sono stati accoltellati da un 19enne cileno, probabilmente strafatto di alcol e droga, arrestato subito dopo. I ragazzi sono ricoverati al Bambino Gesù e al Santo Spirito, il primo in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. Ma è il quartiere di Casal Monastero, zona Centrale del Latte, teatro di un'altra violenta rapina. Via Ottaviano di Montecelio, il ragazzo sta salendo sulla sua city car quando due stranieri gli saltano addosso. «Dacci soldi e cellulare altrimenti sono guai». Lo minacciano pure di prendersi la macchina se non avesse obbedito. Uno dei due entra in auto con lui, l'altro li segue. Alessandro, chiamiamolo così, non può far altro che consegnare tutto quello che ha. Prima lo smartphone, poi i pochi soldi nel portafogli. Ai due non basta. «Portaci a casa tua e scendi con più denaro che puoi sennò la macchinetta non la rivedi più». Alessandro torna e consegna loro tutto quello che ha da parte, 200 euro in contanti. Ma viene trascinato ancora nell'abitacolo e abusato. «Mi hanno costretto ad avere un rapporto orale» racconterà subito dopo in lacrime ai genitori. Ai poliziotti i familiari indicano il numero telefonico del ragazzo. Poche decine di minuti ancora e i rapinatori vengono geolocalizzati. Sono tra l'Esquilino e Porta Maggiore, zona San Giovanni, quando le volanti del commissariato Sant'Ippolito e Viminale li rintracciano. Inutile la fuga. Con loro il cellulare e il denaro appena sottratto. I due tunisini sono accusati di rapina aggravata e violenza sessuale. In attesa della direttissima il minore è stato rinchiuso a Casal del Marmo, il maggiorenne nel carcere di Regina Coeli.
Un episodio simile a quello accaduto la settimana scorsa, in pieno giorno, a Milano all'uscita della Linea gialla della metropolitana. Fermata Porta Romana: è il 12 marzo quando un ragazzino viene adocchiato da un 17enne dell'Est armato di coltello. Il delinquente lo avvicina e lo costringe a seguirlo per quasi un chilometro. «Abbiamo camminato in mezzo alla gente ma non potevo gridare aiuto. Mi puntava la lama contro», racconterà la vittima agli inquirenti. Cerca disperatamente di rifugiarsi in un bar ma il baby rapinatore non lo molla.
Infine lo trascina in un vicolo dove viene rapinato: denaro, collanina e cellulare. Il ragazzino resta in balìa del suo aguzzino per ben 20 minuti e costretto a subire atti sessuali. Sei giorni di indagini, alla fine il 17enne, grazie alla descrizione fornita dalla vittima, viene arrestato.
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