Ratzinger lucido e vigile concelebra la messa "Ha rifiutato il ricovero"

L'entourage di Benedetto: "Grave ma stabile". Oggi una messa a San Giovanni in Laterano

Ratzinger lucido e vigile concelebra la messa "Ha rifiutato il ricovero"

Le condizioni di salute del Papa emerito «restano gravi» ma stabili. Benedetto XVI «è allettato ma risponde positivamente alle terapie, è sotto il costante controllo dei medici, è vigile e parla, anche se la situazione rimane grave», fanno sapere al Giornale dall'entourage di Joseph Ratzinger, il cui stato di salute si è aggravato negli ultimi giorni. La situazione era precipitata qualche giorno prima di Natale, con alcuni problemi respiratori. Due giorni fa l'allarme lanciato da Francesco che, al termine dell'udienza generale con un annuncio a sorpresa - aveva chiesto preghiere per il Papa emerito «gravemente ammalato». Intanto dalla Germania (dal tabloid Bild) è rimbalzata la notizia del rifiuto, da parte di Benedetto XVI, di volersi ricoverare in ospedale, preferendo invece rimanere nel monastero Mater Ecclesiae, assistito dal segretario personale monsignor Georg Gaenswein, dalle quattro suore laiche di Comunione e Liberazione, le memores domini, e dal frate-amico Eligio, dell'Ordine Fatebenefratelli di San Giovanni di Dio.

Il bollettino medico è arrivato intorno alle 14 dalla sala stampa della Santa Sede. «Il Papa emerito è riuscito a riposare bene la notte scorsa, è assolutamente lucido e vigile e oggi, pur restando gravi le sue condizioni, la situazione al momento è stabile ha precisato il portavoce Matteo Bruni -. Papa Francesco rinnova l'invito a pregare per lui e ad accompagnarlo in queste ore difficili».

Condizioni gravi, dunque, ma la lucidità non viene meno. Anche ieri Ratzinger ha partecipato alla messa, celebrata nella sua stanza da letto al primo piano dell'ex monastero.

Intanto la chiesa intera continua a vivere momenti di apprensione, e si intensificano le preghiere. Dall'Italia alla «sua» Germania, fino agli Stati Uniti: una grande rete di preghiera, che passano anche dal web. Cardinali, vescovi, diocesi, conferenze episcopali lanciano appelli sui social. «Invito ora tutti i cattolici e le persone di buona volontà a pregare per Benedetto XVI. Papa Francesco ha rivelato che la sua salute è peggiorata. Ha servito la nostra Chiesa in molti ruoli: sacerdote, studioso, vescovo diocesano, funzionario di Curia e Pontefice. Cristo lo ricompensi per il suo amorevole servizio», twitta il cardinale di Washington Wilton Daniel Gregory. Una messa è stata organizzata per oggi alle 17.30 nella Basilica di San Giovanni in Laterano, a Roma, mentre il cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa, ha scritto ai parroci invitando tutte le comunità di Roma «a unirsi in preghiera». «Nella celebrazione delle messe di oggi e dei prossimi giorni - scrive il cardinale - accompagniamo il nostro caro vescovo emerito nel momento della sofferenza e della prova, invocando il Signore perché lo consoli e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine».

E sulla rete si intensificano gli appelli alla preghiera. Il direttore di Civiltà Cattolica, il gesuita padre Antonio Spadaro, twitta una citazione di Benedetto XVI dell'ultima udienza generale, prima della sua rinuncia, il 27 febbraio 2013: «Dio non ha fatto mai mancare a tutta la Chiesa e anche a me la sua consolazione, la sua luce, il suo amore». E proprio di morte, Benedetto XVI aveva parlato nell'ultima intervista al biografo Peter Seewald.

«Se ho paura di morire? In un certo senso, sì», aveva risposto Ratzinger. «Perché, più ci si avvicina al volto di Dio, più si sente quanto si è sbagliato. In questo senso, anche il peso della colpa preme su di voi», aveva detto. Parole che in queste ore risuonano ancora più forti.

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