"Attacco più grave dal 7 ottobre". Il razzo di Hezbollah fa strage di bimbi

Almeno 12 morti in Israele. Il rischio di allargare il conflitto anche al Libano

"Attacco più grave dal 7 ottobre". Il razzo di Hezbollah fa strage di bimbi
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Uccisi in un campetto di calcio. All'infinita serie di orrori compiuti in Medio oriente si aggiunge ora un nuovo atroce capitolo: l'attacco terroristico di Hezbollah contro il villaggio druso di Majdal Shams, nel Golan, nord di Israele.

Undici le vittime, tutti ragazzini di età compresa fra i 10 e i 20 anni. Vittime innocenti, peraltro di etnia araba, straziate in quella che è l'aggressione più grave portata contro Israele dopo i massacri del 7 ottobre, e che ad essi ideologicamente si collega, per la barbarie e per le potenziali conseguenze sull'intera regione, che ora rischia una nuova escalation militare, tanto che il premier israeliano Bibi Netanyahu, anticipando il rientro dagli Usa, ha annunciato che riunirà il gabinetto di sicurezza, avvertendo che Hezbollah pagherà «un prezzo che non ha ancora pagato».

L'organizzazione islamista in un primo momento aveva rivendicato un attacco missilistico, parlando di una offensiva contro una vicina base israeliana, in seguito ha affermato ufficialmente di «non avere alcun legame con l'incidente e nega categoricamente tutte le false accuse». Ma le autorità israeliane non hanno dubbi: «Dall'analisi dei sistemi operativi dell'Idf, il lancio del razzo al centro di Majdal Shams è stato effettuato da un'area situata a nord del villaggio di Chebaa nel Libano meridionale. Secondo informazioni di intelligence affidabili in possesso dell'Idf, dietro l'attacco c'è Hezbollah» fanno sapere le forze israeliane di difesa sui loro canali social.

La strage ha suscitato un'ondata di rabbia, indignazione e commozione in Israele, dove si ha ben presente la quotidiana minaccia arrecata dai razzi delle milizie sciite, storicamente collegate a Siria e Iran.

«Per la morte dei bambini piccoli» il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, «dovrebbe pagare con la testa» ha scritto su X il ministro israeliano delle Finanze e leader dell'estrema destra, Belazel Smotrich. «Non c'è dubbio che Hezbollah abbia oltrepassato tutte le linee rosse» ha detto il ministro israeliano degli Esteri, Israel Katz, dopo l'attacco missilistico. «Stiamo affrontando una guerra totale», ha aggiunto Katz dopo aver parlato col premier. «Hezbollah pagherà un prezzo più alto di quanto abbia mai pagato» ha avvisato il premier Netanyahu, secondo quanto riferito dal suo ufficio, in una telefonata fatta allo sceicco Mwafak Tarif, leader spirituale della comunità drusa in Israele, assicurando una risposta adeguata all'attacco.

I drusi sono un'antica comunità etnicamente araba che professa una fede di derivazione musulmana, e sono perfettamente integrati in Israele, dove vive la loro terza più grande comunità: circa 150mila persone.

Ieri le sirene nel villaggio di Majdal Shams hanno suonato durante l'attacco arrivato dal Libano, ma il segnale d'allarme è stato «troppo breve» per consentire a tutti gli abitanti di mettersi al riparo. Lo ha spiegato il portavoce dell'Idf di difesa Daniel Hagari. «Dalle indagini dell'aeronautica militare israeliana è emerso che un singolo razzo ha colpito il campo di calcio. «Il mondo non può continuare a sedere in silenzio di fronte agli attacchi terroristici di Nasrallah, che arrivano per conto dell'impero del male in Iran» ha scritto il presidente israeliano Isaac Herzog.

«Hezbollah, armato e finanziato dall'Iran, non fa distinzione tra bambino o adulto, soldato o civile, ebreo o musulmano, druso o cristiano - ha denunciato Herzog - Oggi i terroristi di Hezbollah hanno brutalmente attaccato e ucciso bambini, il cui unico crimine era andare a giocare a calcio. Non sono tornati».

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