Il regista renziano nella bufera Brizzi: "Mai molestato nessuno"

Sospetti sul regista romano già sul palco della Leopolda. La difesa: "Contro di me accuse anonime, pronte le querele"

Fausto Brizzi sul set di Indovina chi viene a Natale?
Fausto Brizzi sul set di Indovina chi viene a Natale?

Titolo del film: «Il regista Brizzi si è incazzato». Ciak, si gira. Scena uno, esterno notte: «Mai avuto rapporti non consenzienti, chiedo rispetto per la mia famiglia e in particolare per mia moglie. Mi tutelerà. Intanto sospendo il lavoro».

Scena due, interno giorno: arriva l'avvocato di Fausto Brizzi e si incazza pure lui («Basta con questa storia, siamo pronti a querelare»). Ma quel fenomeno femminista di Asia Argento non indietreggia e sul suo accout Twitter ostenta un pugno chiuso su sfondo rosso, controbattendo come una grintosa suffragetta comunista (con l'attico però vista skyline): «Querelaci a tutte! Non ci fai paura!». Era stata proprio Argento a denunciare, tra le prime, il produttore americano Harvey Weinstein e ad aver aperto il dibattito sulla violenza sulle donne in Italia.

Su Brizzi - apprezzato cineasta dalle simpatie renziane (memorabili alcune le sue partecipazioni alla Leopolda) - è d'obbligo, a questo punto, riavvolgere il nastro e spiegare l'antefatto.

Dopo il regista Giuseppe Tornatore, chiamato in causa dalla showgirl Miriana Trevisan, ma difeso a spada (e scollatura) tratta da Monica Bellucci, a finire nel «Bollettino delle molestie di giornata» è stato infatti Fausto Brizzi.

Nei suoi confronti si sono concentrati i sospetti in seguito alle dichiarazioni di alcune attrici nel programma Le Iene (il suo nome non è però mai stato fatto) e dopo gli insulti piovuti via social network.

In una lettera inviata agli organi di stampa dal suo avvocato, Brizzi spiega «di aver appreso con grande sconcerto da articoli apparsi sulle pagine di alcuni quotidiani dell'esistenza di ipotetiche segnalazioni di molestie fatte da persone di cui non viene precisata l'identità».

Intanto a prendere le difese di Brizzi è l'attrice Lodovica Comello: «Con me è stato sempre gentile, distaccato e professionale». Eppure ieri sera si è sparsa la voce che la moglie di Brizzi avesse mollato il marito. Ma forse si tratta solo di un pettegolezzo; idem per la cessione delle suo 5% della società di produzione cinematografica Wildside, fatte un mese fa «per motivi personali».

Brizzi ha poi ribadito che porterà in tribunale chiunque tenterà di additarlo come «l'Harvey Weinstein italiano». Tra i più compromessi a livello di immagine - Weinstein a parte - spicca il Premio Oscar Kevin Spacey su cui si raccontano peste e corna; ma il fango lanciato nel ventilatore non ha mancato di sporcare la reputazione anche di un mostro sacro come Dastin Hoffman e di altri attori celebri: da Ben Affleck a Steven Seagal; per non parlare di Matt Damon e Russel Crowe, accusati di aver coperto le malefatte Weinstein. Da registrare anche una new entry «stellare»: George Takei (famoso per Star Trek) è stato accusato di molestie sessuali da un ex modello.

Ma la medaglia d'oro per la molestia più originale tocca alla palpatina di sedere fatta da George H.W. Bush, 93 anni, nei riguardi dell'attrice Heather Lind. L'ex presidente Usa paralizzato sulla sedia a rotelle, ma con la mano destra ancora ben mobile, «mi sfiorò il sedere - giura l'attrice - alla presenza della moglie Barbara».

Della stessa manovra proibita ieri è stato accusato anche l'ex numero uno della Fifa, Sepp Blatter: contro di lui la testimonianza di una delle icone del soccer femminile, l'ex portiere della nazionale Usa, Hope Amelia Solo, medaglia d'oro ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 e Londra 2012 e campione del mondo 2015. «Blatter mi ha messo una mano sui glutei durante la cerimonia del Pallone d'Oro del 2013», ha dichiarato la calciatrice. Il portavoce dell'ex presidente della Fifa si è detto «estraneo ai fatti». Chiedendo però poi scusa alla Hope.

Ma se è «estraneo ai fatti contestati», le «scuse» per cosa sono? L'azione andrebbe analizzata con la VAR: strumento per rivedere le azioni sospette, che Blatter ha sempre combattuto aspramente.

Chissà perché?

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